Carlo Messina su Unicredit, i Governi non entrino nel risiko bancario

Carlo Messina su Unicredit: i Governi non entrino nel risiko bancario©Shutterstock

Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, ha detto la propria sul risiko bancario. Si tratta di un’espressione che si riferisce alle continue e frequenti acquisizioni bancarie che avvengono in Italia e in Europa.

Nello specifico, Messina invita i Governi a non interferire, lasciando l’ultima parola alle autorità di regolamentazione e agli azionisti che devono essere liberi di scegliere come “determinare il loro futuro”,così si è espresso durante un’intervista al Financial Times. 

Le sue dichiarazioni arrivano dopo le ultime manovre di Unicredit su Commerzbank e Banco Bpm, invitando a una riflessione sia l’esecutivo italiano che quello tedesco e spindoli a un intervento solo quando c’è “in gioco la stabilità finanziaria”.

Unicredit e il ruolo del governo italiano e tedesco

Rispetto al ruolo di Unicredit, Carlo Messina sottolinea quanto sia normale che “il consenso politico si costruisca sulla difesa dei propri confini nazionali in alcuni settori”, ma la seconda banca italiana per capitalizzazione ha già un certo potere in Germania con HypoVereinsbank.

Al Governo Meloni fa invece notare come in Italia “emergerà comunque un terzo big player, poiché il mercato lo cercherà” e invita a cercare una maggiore concorrenza, così da “garantire solidi investimenti nella sicurezza informatica e nella tecnologia, che contribuiscono alla forza dell’economia italiana”.

Unicredit è impegnata in due acquisizioni corpose. Da una parte, ha aumentato la sua esposizione in Commerzbank al 28%, appena sotto la soglia del 30% che la costringerebbe a fare un’offerta pubblica di acquisto formale. Il governo tedesco, azionista di Commerzbank da quando l’ha salvata dal dissesto durante la crisi dei debiti sovrani del 2011/2012, lo ha definito un intervento che il governo tedesco ha definito “scoordinato e ostile”.  

Dall’altra parte, in Italia, resta aperta la trattativa su Banco Bpm con un’offerta di Andrea Orcel del valore di 10 miliardi che è stata rigettata da Piazza Meda.

Carlo Messina chiude la sua analisi su Unicredit e il risiko bancario parlando dell’acquisizione di Ubi Banca da parte di Intesa Sanpaolo avvenuta nel 2020. L’amministratore delegato ricorda come l’operazione si sia conclusa “rispettando le posizioni delle diverse autorità e ricevendo il pieno consenso del mercato”. Negli gli ultimi dieci anni, sotto la guida di Messina, la capitalizzazione di Intesa è più che raddoppiata, avvicinandosi ai 70 miliardi di euro.

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