L’attenzione del settore bancario europeo si concentra sulla strategia di Unicredit riguardo a Commerzbank. Il Ceo dell’istituto italiano, Andrea Orcel, ha confermato un quadro in cui Commerzbank rappresenta un “investimento e nient’altro”, sottolineando la posizione di Unicredit come azionista strategico, ma ribadendo che si tratta pur sempre di un investimento.
Orcel ha espresso la volontà di riaprire il dialogo con tutti gli stakeholder, affermando, come fatto pochi giorni prima, che “tutti gli scenari sono aperti” e che Commerzbank è un “test per l’Europa”. Queste parole suggeriscono una strategia aperta e flessibile, che potrebbe portare a diversi esiti, inclusa la possibilità di ulteriori acquisizioni. Unicredit ha recentemente aumentato la sua partecipazione in Commerzbank al 21%, attraverso strumenti finanziari che le conferiscono un’esposizione economica maggioritaria, sebbene con opzioni di copertura per mantenere flessibilità e opzionalità.
La posizione di UniCredit è chiara: c’è un valore sostanziale da sbloccare all’interno di Commerzbank, che può essere realizzato sia come entità indipendente sia all’interno dell’istituto italiano, a beneficio dei maggiori stakeholder. Tuttavia, per cristallizzare tale potenziale, sono necessarie azioni concrete. Le strategie quindi si sintetizzano in tre strade alternative: mantenere lo stato attuale delle cose, prevedere una crescita in sinergia e infine arrivare alla vendita da parte di Unicredit, con la possibilità di realizzare un utile. Mentre Unicredit valuta le sue opzioni, Deutsche Bank sembra aver preso le distanze dalla partita in corso attorno a Commerzbank. Questo disimpegno potrebbe essere interpretato come una mossa per evitare una battaglia per il controllo che potrebbe risultare costosa e complessa, soprattutto considerando le precedenti discussioni di fusione tra Deutsche Bank e Commerzbank che non hanno portato a un accordo.
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