Commerzbank, Unicredit sale ancora: è al 21% e vuole il 30%

L'istituto italiano sta lavorando per diventare il primo socio della banca tedesca. Un'operazione sgradita al governo tedesco

Commerzbank, Unicredit sale ancora: è al 21% e vuole il 30%Photo by Thomas Lohnes/Getty Images

Unicredit ha aumentato la sua partecipazione in Commerzbank al 21%, mettendo a segno un altro passo significativo nella sua strategia di espansione europea. Questa mossa è stata interpretata in particolare come un elemento chiave per il consolidamento della banca italiana all’interno dell’economia tedesca, un mercato noto per la sua stabilità e influenza.

La scalata di Unicredit è avvenuta attraverso l’acquisizione graduale di azioni, culminata recentemente con la sottoscrizione di strumenti finanziari che rappresentano circa l’11,5% del capitale di Commerzbank. Questa quota si aggiunge al precedente 9% già detenuto da UniCredit, portando la partecipazione totale al 21%. Con questa operazione la banca italiana punterebbe a rafforzare ulteriormente la propria presenza in Germania, sfruttando Commerzbank come piattaforma per crescere a livello internazionale.

Unicredit ha inoltre presentato una richiesta alla Banca Centrale Europea (Bce) per ottenere l’approvazione a incrementare la sua partecipazione fino al 29,9%, rimanendo al di sotto della soglia che scatenerebbe un’offerta pubblica di acquisto (Opa) obbligatoria. Questa soglia è fissata al 30% del capitale di una società e, se superata, richiederebbe all’azionista di estendere un’offerta di acquisto per tutte le azioni rimanenti. UniCredit, tuttavia, non sembra preferire questo scenario, mirando a mantenere un controllo strategico senza lanciare un’Opa totalitaria.

La strategia di UniCredit riflette una visione prudente ma decisa, con l’intenzione di sviluppare il potenziale di Commerzbank sia come entità autonoma sia come parte del proprio gruppo. La banca italiana ha sottolineato che l’operazione è coperta economicamente per garantire flessibilità, permettendo di mantenere, ridurre o aumentare ulteriormente la partecipazione in base agli sviluppi futuri e alle interazioni con gli stakeholder tedeschi.

Le reazioni del mercato a questa notizia sono andate in molteplici direzioni, con alcune preoccupazioni espresse soprattutto da parte di Berlino: “Le acquisizioni ostili non sono buone”, ha dichiarato il cancelliere Olaf Scholz. Intanto la Bce non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito all’approvazione della richiesta di Unicredit: gli analisti del settore stanno seguendo da vicino la situazione, consapevoli che l’esito avrà implicazioni significative per il futuro del settore bancario europeo.

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