I dazi Usa e la conseguente guerra commerciale, che potrebbero avere conseguenze sull’economia mondiale, spaventano i mercati e fanno salire l’oro al massimo storico: oltre i 3 mila dollari l’oncia e dieci volte superiore rispetto al 2000. Sale anche l’indice Vix, che misura l’incertezza attesa dai trader, al 28%.
Le politiche commerciali del neopresidente degli Stati Uniti preoccupano i mercati e le istituzioni di tutto il mondo. La paura domina e domina perché si temono ricadute molto pesanti sull’export verso il Paese a stelle e strisce.
Perché i mercati temono i dazi Usa
A incidere è anche la crescente domanda delle banche centrali, che stanno diversificando i loro investimenti e riducendo quelli nel dollaro statunitense. In sostanza Wall Street sta dicendo il suo no netto alle politiche di Donald Trump. E non soltanto quelle economiche: a preoccupare sono anche i licenziamenti di massa nelle PA e le misure repressive sull’immigrazione.
Secondo le stime, c’è la possibilità del 30-40% che gli Stati Uniti finiscano in recessione ed è per questo che gli investitori puntano sui beni rifugio, come l’oro e i titoli di Stato. Non a caso i rendimenti dei Treasury Usa, che si muovono in direzione opposta rispetto ai prezzi, il mese scorso sono crollati.
I dazi Usa non hanno avuto ripercussioni solo sui mercati azionari, ma anche sulla fiducia dei consumatori. Questa, a febbraio 2025, è crollata come non succedeva dal 2021. Diverse sono state le aziende – come Target e Walmart – che hanno registrato un calo delle vendite a causa dell’inflazione. Un settore in difficoltà, per esempio, è quello dell’automotive con il fallimento di Northvolt dovuto all’annullamento di diversi ordini.
Le ultime stime dell’Università del Michigan la vedono al 5% nel corso del 2025, a livelli che non si registravano dal 2022, un anno considerato “terribile”. Era il periodo in cui Trump incolpava Joe Biden di essere il responsabile della corsa dei prezzi che metteva in ginocchio le famiglie americane.
Sono diversi i Paesi che stanno rispondendo ai dazi Usa e la guerra commerciale con l’Ue ne è la prova. Anche il Governo Meloni sta pensando a un piano nazionale per proteggere il Made in Italy dagli effetti delle tassazioni volute dal Tycoon.
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