Se da un lato ci sono titoli che lasciano Borsa Italiana, dall’altro esistono realtà che fanno ottimi risultati e pensano allo sbarco a Piazza Affari. Edison ad esempio, forte di 500 milioni di profitti, non esclude la quotazione dal proprio orizzonte.
Il 2023 è stato un anno importante per il Gruppo, con il balzo record dell’Ebitda a oltre 1,8 miliardi (+71%) e un utile netto più che triplicato a 515 milioni di euro. C’è stata poi l’approvazione della cedola da ben 360 milioni, in gran parte destinata al socio Edf ma anche alle azioni di risparmio (0,105 euro l’una).
“Il balzo della marginalità”, ha spiegato il Ceo Nicola Monti all’agenzia di stampa Radiocor, “è stato ottenuto principalmente grazie alla generazione di elettricità, con il contributo di rinnovabili e idroelettrico, e alla filiera gas, nonostante la mancata consegna di Gnl dagli Stati Uniti”.
Edison mantiene così una posizione finanziaria netta positiva per 160 milioni: “Proprio il fatto di avere capitali ci permette di guardare con grande fiducia al futuro e allo sviluppo e, se ci saranno le condizioni, di cogliere opportunità sul mercato per accelerare la crescita”, ha dichiarato Monti. “Guardiamo alle rinnovabili, ma anche al mercato clienti di elettricità e gas e al perimetro di Edison Next, che accompagna clienti e territori nella transizione ecologica”.
Sulla possibile quotazione in Borsa, “in genere una Ipo si fa per recuperare ulteriori capitali per accelerare la crescita”, ha aggiunto il Ceo. “Al momento non abbiamo opportunità sul tavolo in tal senso, ma se si dovessero presentare, e non si può escluderlo, gli azionisti valuteranno l’opportunità. Certo, avere le azioni di risparmio quotate ci dota di una struttura di presidio di governance interna che ci permette di essere pronti a tornare in Borsa anche con le ordinarie”.
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