Eni, il Mef cede il 2,8% per 1,4 miliardi di euro

Eni

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha comunicato di aver perfezionato la cessione di quasi 92 mila azioni ordinarie della controllat Eni, pari a circa il 2,8% del capitale sociale attraverso un “Accelerated Book Building (Abb) riservato a investitori qualificati in Italia e a investitori istituzionali esteri. Il corrispettivo per azione è pari a 14,855 euro per un controvalore complessivo di circa 1,4 miliardi di euro.

Il corrispettivo incorpora uno sconto dell’1,7% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni della società registrato il 15 maggio 2024. A seguito dell’operazione, la partecipazione detenuta direttamente dal Mef nella società scenderà dal 4,8% al 2%. A questa, si aggiunge una partecipazione superiore al 28,5% detenuta dalla controllata Cdp.

Con questa cessione il Mef completa dunque una operazione programmata che si pone a valle di un programma di buy-back da parte della società.

Il Ministero ha ulteriormente specificato di aver avviato la procedura accelerata di raccolta ordini attraverso un consorzio di banche costituito da Goldman Sachs International, Jefferies e UBS Europe SE in qualità di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners, con l’obiettivo di promuovere il collocamento delle azioni.

Nell’ambito dell’operazione, il Mef si è impegnato con i Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners a non vendere sul mercato ulteriori azioni della società per un periodo di 90 giorni senza il consenso degli stessi e salvo esenzioni, come da prassi di mercato. I termini finali dell’operazione saranno comunicati al termine del collocamento.

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