Da oggi, la lotta all’evasione dispone di uno strumento in più: il Common Reporting Standard. Un sistema, elaborato lo scorso gennaio dall’Ocse, che permette lo scambio automatico di informazioni finanziarie, a fronte di spostamenti di capitali su conti correnti stranieri. Ieri ben 44 Paesi hanno deciso di adottarlo: tra questi, anche l’Italia e alcune free zone fiscali come l’isola di Man, Guernsey, Jersey, Bermuda, le inglesi isole Vergini, Cauman e la Gibilterra. Non ha invece aderito la Svizzera.Il Common Reporting Standard verrà via via implementato dai Paesi, ma sarà a pieno regime solo nel 2017. Tuttavia, nelle fasi iniziali gli intermediari finanziari potranno ottenere informazioni sui conti intrattenuti al 31 dicembre 2015, nonché su quelli aperti successivamente. «La data odierna segna una nuova e significativa pietra miliare nella realizzazione del nuovo standard globale per lo scambio automatico delle informazioni fiscali che porterà a un cambiamento radicale nella nostra capacità di contrastare e scoraggiare l’evasione fiscale», ha commentato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.
© Riproduzione riservataEvasione fiscale, 44 Paesi senza più segreti (Italia compresa)
Adottato il Common Reporting Standard, un sistema, elaborato dall’Ocse, che permette lo scambio automatico di informazioni finanziarie. Sarà a pieno regime nel 2017, ma la Svizzera, al momento, resta fuori