Ferretti Group crede molto nel 2025 per ampliarsi e consolidarsi. Si tratta dell’anno “della crescita per acquisizioni”, ha dichiarato il Ceo della società, Alberto Galassi, specificando che è il momento migliore per cogliere le giuste opportunità.
Sul tavolo ci sono già “vari dossier”, ha chiarito Galassi, che vorrebbe concludere un’acquisizione “entro il primo semestre”, grazie anche ai “125 milioni di cassa” e l’assenza di debiti. Adesso si può investire in tranquillità, dato che i numeri del primo trimestre sono “rassicuranti” e si punta a “una crescita ragionevole”.
La volontà di crescita di Ferretti e i piani attuativi
Non è una scelta che nasce ora, ma che è nella mente del manager già da qualche anno. “Abbiamo esaminato tanti dossier, di società con dei multipli che abbiamo giudicato eccessivi – ha spiegato Alberto Galassi – Quest’anno, invece, stiamo vedendo dei multipli ragionevoli e siamo certi di completare un’acquisizione entro la fine del 2025; mi piace pensare già entro la fine di questo semestre”.
Ferretti Group sta valutando un “business complementare” rispetto ai due segmenti, composite yachts e made-to-measure yachts. Ecco allora che sul tavolo delle trattative possono esserci sia una società, un cantiere oppure un produttore di motori o arredi.
Buyback di azioni fino al 10%
Contemporaneamente, Ferretti Group, quotato a Piazza Affari e nella Borsa di Hong Kong, sta pensando a un possibile buyback di azioni fino al 10%. Si tratta di un piano che “è ancora oggetto di discussione in Cda”, ha affermato Galassi, a dispetto dello stop al progetto di riacquisto di azioni proprie risalente al mese di aprile scorso.
“All’epoca non fu possibile perché Hong Kong imponeva l’annullamento obbligatorio delle azioni”, ha spiegato il Ceo. Adesso “la normativa è stata modificata e per questo è in considerazione il buyback”, che verrà portato a termine se e quando si troverà un equilibrio per concludere anche le acquisizioni.
Sulla possibile uscita del socio cinese Weichai, che è passato dall’89% al 37,5%, Galassi ha detto di non sapere quali siano le intenzioni, ma ha notato la riduzione radicale rispetto alla partecipazione in Ferretti. Sa poco anche rispetto al sedicente interesse di Lvmh, perché “sono relazioni che non passano da noi”. La voglia di collaborare con un gruppo di questo calibro (e con altri) c’è, ma “non si è mai parlato di interesse nell’azionariato”.
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