Il presidente John Elkann l’ha definita una “tappa storica”. Fiat conquista il 46% del capitale di Chrysler ed è pronta a prenderne il controllo per dar vita a un gruppo automobilistico più forte, “con una gamma completa di prodotti, presente su tutti i mercati del mondo e capace di competere con chiunque”. Dal 20% conquistato nel gennaio 2009 dopo la firma del protocollo d’intesa con Chrysler, alla promessa di raggiungere il 51% del capitale del gruppo statunitense entro fine 2011 e l’ingresso in borsa. Ecco le tappe principali della scalata di Fiat su Chrysler:
20%. Nel gennaio 2009 viene annunciata la firma a un protocollo d’intesa che porta Fiat a diventare proprietario del 20% di Chrysler, attraverso un accordo di cooperazione che prevede l’aiuto al gruppo americano nell’operazione di risanamento industriale in cambio di tecnologie, ristrutturazione degli impianti e l’aiuto a distribuire veicoli Chrysler in Paesi fuori dal Nord America.25%. Un anno dopo Sergio Marchionne, ad Fiat, annuncia l’acquisto di un altro 5% della casa automobilistica americana. Marchionne ha spiegato che è stata adempiuta la prima condizione per l’aumento della quota, quella relativa alla certificazione del primo motore con tecnologia Fiat per l’uso in America. 30%. Oggi la Fiat detiene il 30% con la possibilità di arrivare fino al 35% attraverso tre acquisizioni successive a titolo gratuito del 5%, legate al raggiungimento di precisi obiettivi aziendali.46%. Intanto, però, Marchionne ha definito l’intesa per acquisire entro giugno un ulteriore 16%, opzione esercitabile solo dopo il rimborso del debito al Tesoro Usa. L’investimento sarà di 1,26 miliardi di dollari.51%. Entro giugno, quindi, Fiat avrà il 46% e, per arrivare al 51%, mancherà solo l’ultima quota del 5% arriverà quando sarà raggiunto il terzo ‘performance event’ che prevede la produzione negli Stati Uniti di una vettura basata su una piattaforma Fiat con prestazioni di almeno 40 miglia per gallone.
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