La frode fiscale e l’evasione privano i governi di entrate necessarie per far ripartire la crescita e minano la fiducia dei cittadini nell’equità e integrità del sistema fiscale. Parole di Angel Gurria, segretario generale dell’Ocse, che sottolineano l’importanza di un accordo appena raggiunto a Parigi: i 34 Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico si impegnano allo scambio automatico di informazioni bancarie. Italia e Svizzera compresi, ma l’accordo si estende anche a Stati non membri, fra cui Singapore, Cina, Brasile e Costa Rica. Altri, come Panama e Dubai ad esempio, potrebbero seguire nei prossimi mesi, almeno per evitare di finire nella lista nera che l’Ocse si appresta a stilare entro la fine dell’anno e che comporterà anche sanzioni da parte del G20. I Paesi si impegnano alla reciprocità dello scambio di informazioni e alla ricerca di “soluzioni adeguate” per gli asset fino a oggi non soggetti a tassazione. L’accordo di oggi, come scrive l’Ansa, non fissa alcun termine entro il quale adeguarsi concretamente agli standard internazionali di scambio automatico, ma la data ultima indicata negli accordi precedenti per riportare nel Paese di origine i dati degli investitori è stata finora quella del settembre 2017. La richiesta di informazioni potrà comunque iniziare a partire da dicembre del 2015.
© Riproduzione riservataFine del segreto bancario tra Svizzera e Italia (e non solo)
Storico accordo per lo scambio automatico di informazioni per combattere l’evasione e le frodi fiscali tra i 34 Paesi Ocsae. Italia compresa