La Generative AI rappresenta il futuro e lo sanno bene le banche italiane. Il 38% di esse infatti ne fanno già uso e l’88% conta di allinearsi alle nuove esigenze entro il prossimo anno. A dirlo è un’indagine di Abi Lab, condotta con Deloitte nell’ambito dell’Osservatorio Fintech Innovation. La ricerca è stata condotta su un campione di 16 istituti di credito che operano sul territorio nazionale, che rappresentano il 76% dell’attivo in Italia e il 79% del numero di dipendenti.
“La Generative AI rappresenta un ulteriore cambio di paradigma che apre a nuove opportunità. Dalla iper-personalizzazione dei servizi fino al miglioramento dell’efficienza operativa dei sistemi informativi, il potenziale di applicazione è molto vasto e, in gran parte, ancora inesplorato”, queste sono le parole di Paolo Gianturco, Financial Services Tech Leader di Deloitte Central Mediterranean.
L’AI è già il futuro, gli investimenti
Sei istituti su 10 dichiarano progetti di AI in produzione, mentre il 69% degli istituti finanziari segnala di essere attualmente in una fase di sperimentazione dei progetti GenAI. Per il 69% delle banche italiane il budget GenAI è parte di quello dedicato alle intelligenze artificiali nel loro complesso. Soltanto il 13% ha dedicato un budget specifico per il settore generativo. Gli investimenti nel campo sono in crescita. L’82% delle banche prevede un budget in aumento per le progettualità legate all’AI, il 38% in maniera importante (oltre il 10%) e il 44% moderatamente (non più del 10%).
Tra i fattori considerati maggiormente nel valutare un investimento in GenAI, l’80% delle banche prende in esame i ricavi e benefici attesi, il 67% i costi e investimenti necessari, la stessa percentuale del campione preso in esame tiene presente i rischi e la compliance. Inoltre il 75% non indica un periodo di ritorno preciso, mentre il 13% risponde “da 6 mesi a meno di 1 anno”.
La scelta di costruire internamente i propri sistemi di Generative AI o di acquistare dall’esterno è strettamente collegata alle risorse e alle competenze che le banche italiane hanno a disposizione, nonché ai tempi di sviluppo e all’impostazione strategica aziendale.
L’81% delle banche afferma di prestare molta attenzione alle tematiche legate all’AI. Nel 77% dei casi la GenAI è seguita dalle stesse strutture aziendali, mentre il 23% dichiara di aver creato un presidio ad hoc. In media 4 dipendenti su 1000 sono coinvolti in iniziative che riguardano l’intelligenza artificiale. Nel 50% dei casi c’è massima attenzione alla formazione, alla revisione e all’adattamento dei processi aziendali, nel 40% si punta a nuove figure professionali specializzate.
AI Act, etica e regolamentazione dell’intelligenza artificiale
Il 70% delle banche ha definito o prevede di definire processi, metodologie e strumenti per garantire l’etica e la conformità all’AI Act entro il prossimo anno. Per farlo, la metà delle banche prese a campione ha definito un Framework di governance per l’uso di strumenti e applicazioni di GenAI nell’economia del futuro.
AI Act, infatti, è il principale riferimento normativo per le Banche in Europa che vogliono sviluppare e implementare correttamente la Generative AI. Per accoglierlo appieno è necessario intervenire su strumenti, processi e procedure.
© Riproduzione riservata