Fino a ieri pomeriggio, si rifletteva sul giusto prezzo dell’offerta pubblica iniziale per l’ingresso in Borsa di Golden Goose. Poi è arrivata la scelta: la società e i suoi azionisti hanno rimandato la quotazione del marchio di moda italiano e delle sneaker di lusso, presumibilmente fino all’anno prossimo.
Prima del rinvio, sembrava che l’Ipo rivolta agli investitori istituzionali si potesse collocare attorno ai 9,75 euro per azione. Poi, proprio nell’ultimo giorno utile prima della fissazione del prezzo e con il primo giorno di negoziazione fissato per il 21 giugno 2024, c’è stato il dietrofront a sorpresa.
Golden Goose e le ragioni del rinvio dell’Ipo
Le valutazioni dell’azienda sarebbero state condizionate in maniera decisiva dal momento difficile che le Borse europee stanno attraversando in questo periodo, soprattutto in riferimento ai brand specializzati nel lusso che stanno facendo fronte a una contrazione della domanda della loro categoria di beni dopo l’esplosione registrata durante la pandemia di Coronavirus.
La dimensione complessiva dell’Ipo di Golden Goose avrebbe toccato i 595,7 milioni di euro, per un valore totale di 1,7 miliardi di euro. L’obiettivo sullo sfondo era arrivare a 1 miliardo di ricavi nel 2029, partendo dai 587 milioni del 2023, in aumento del 18% rispetto all’anno precedente, con un Ebitda adjusted di 200 milioni di euro (+19% su anno).
Attualmente però, non si esclude che di fronte a una buona offerta di acquisto da parte di eventuali compratori, il futuro della società possa cambiare ancora.
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