Investimenti a pioggia per il social network più fortunato al mondo. Dopo i 200 milioni di euro investiti nel 2009 per aquisirne una quota pari al 2%, la russa Digital Sky Technologies inietta nelle casse di Facebook altri 50 milioni di dollari. Ma, come riporta il New York Times, a fare clamore è l’investimento della Goldman Sachs, considerata la banca più lungimirante di Wall Street, che ha messo sul piatto 450 milioni di dollari posizionandosi così in pole position per organizzare un’eventuale Ipo sul social network. Grazie a queste due operazioni, continua il Nyt, che sono state effettuate sulla base di una valorizzazione del social network pari a 50 miliardi di dollari, la società di Mark Zuckerberg vale di più di società come eBay, Yahoo e Time Warner. Lo sbarco in Borsa di Facebook è atteso per il 2012 e Goldman prevede di raccogliere circa 1,5 miliardi di dollari dagli investitori. Secondo il quotidiano statunitense l’istituto americano creerà un ‘special purpose vehicle’ per permettere ai suoi clienti di investire in Facebook. La creazione di uno strumento di investimento speciale consentirà di aggirare le regole in atto sul numero massimo di azionisti in quanto Goldman sarà considerata come un unico investitore.
Operazioni fuori da Wall Street, indaga la SecIntanto l’organo di controllo della Borsa americana, la Sec punta i riflettori sugli scambi di azioni di società internet non quotate, come Facebook, Twitter, Zynga e LinkedIn. Anche se si tratta di aziende private, infatti, queste società hanno azioni che dipendenti e investitori ricevono in premio e che vogliono scambiare con contanti. Le esigenze di venditori e acquirenti vengono conciliate attraverso accordi privati o scambi. Le norme statunitensi prevedono che una società con oltre 499 azionisti si registri presso la Sec e renda pubblico il proprio bilancio. Per ovviare allo sbarco in Borsa e alla comunicazione dei risultati finanziari, Facebook avrebbe chiesto ai propri dipendenti di limitare le vendite.
La battaglia legale tra Zuckerberg e i gemelli WinklevossLa crescita del valore di Facebook non poteva passare inosservata. Tyler e Cameron Winklevoss, infatti, sono pronti a lanciare una nuova battaglia legale nei confronti del fondatore del social network. I due fratelli gemelli accusano Mark Zuckerberg di aver rubato l’idea originale per la creazione di Facebook. Recentemente avevano patteggiato un accordo che li ha portati a incassare 20 milioni di dollari in contanti e 45 milioni di dollari di azioni Facebook, ma ora ritengono di essere stati ‘ingannati’: l’intesa – non rispecchia il valore reale del social network e la somma ricevuta è troppo ridotta.
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