Honda-Nissan, fusione a rischio

Fusione Honda-Nissan a rischio: è rottura?© Shutterstock

La fusione Honda-Nissan, che avrebbe dato vita al terzo polo automobilistico a livello mondiale, è a rischio. Alla base di questa crisi fra le parti, secondo il quotidiano giapponese Asahi Shimbun, ci sarebbe la richiesta da parte del Cda di Honda di cambiare l’assetto della nuova società, trasformando Nissan da junior partner della fusione a sussidiaria della più grande delle due società. 

I vertici di Honda sarebbero stanchi di non vedere progressi nelle trattative per la fusione e sarebbero preoccupati dalla difficoltà di Nissan nel chiudere il suo piano di ristrutturazione. Da questa valutazione è nata la proposta di ricoprire una posizione subalterna nell’operazione. Tuttavia, pare che il board di Nissan non abbia intenzione di cedere alle richieste.

Nonostante non sia la prima volta che si parli di rottura e i portavoce di Nissan e Honda non abbiano rilasciato dichiarazioni ufficiali, si attende un annuncio per metà febbraio 2025 e si teme che l’argomento possa essere proprio la mancata fusione fra le due aziende.

Le novità appena apprese fanno dubitare circa la capacità di Nissan di uscire dalla crisi senza aiuti esterni. La società infatti sta cercando di portare a termine un piano di ristrutturazione, che ridurrà l’organico di 9 mila unità e la capacità produttiva globale del 20%. Attualmente la capitalizzazione di Borsa di Honda è all’incirca quintupla di quella di Nissan.

A complicare le cose ci si mettono anche i dazi voluti da Donald Trump, pari al 25%, annunciati dagli Stati Uniti ma sospesi per un mese, nei confronti del Messico. Se dovessero essere confermati, Nissan ne sarebbe maggiormente colpita rispetto ai concorrenti Toyota e Honda.

Fusione Honda-Nissan, cosa prevede l’operazione

La fusione Honda-Nissan porterebbe alla creazione di un gruppo automobilistico da 8 milioni di veicoli l’anno. Sarebbe il terzo polo dietro Toyota e Volkswagen e davanti a Hyundai-Kia. Sarebbe in grado di dare del filo da torcere a Byd e Tesla sulla produzione delle auto elettriche.

Inoltre, per Nissan sarebbe stato un grosso aiuto per risollevarsi dalle difficoltà che sta vivendo. Il mese scorso si era parlato della possibilità che Mitsubishi, controllata al 24,5% da Nissan, non avrebbe preso più parte all’accordo.

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