Dopo oltre 17 anni di collaborazione in soluzioni e infrastrutture It, Ibm e Red Hat saranno una cosa sola. Le due società hanno infatti ufficializzato l’accordo che permetterà a Ibm di mettere le mani sulla società leader nel settore software open source per il cloud. L’acquisizione da 34 miliardi di dollari è la più grande mai operata da Big Blue in 107 anni di storia dell’azienda, per completarla servirà il via libera degli azionisti di Red Hat e degli organi regolatori. Tutto dovrebbe chiudersi entro la seconda metà del 2019.
Con l’acquisizione di Red Hat, Ibm avrà ora il controllo diretto sull’ampio portafoglio software dell’azienda guidata dal Ceo Jim Whitehurst, la più strettamente associata a Linux e ad altre tecnologie open-source. Red Hat manterrà comunque la sede centrale a Raleigh, in North Carolina, e manterrà un’autonomia dal team Ibm Hybrid Cloud (che vanta già un giro d’affari da 19 miliardi di dollari), continuando a collaborare con fornitori di cloud computing come Amazon, Google e Alibaba. “L’acquisizione di Red Hat è un punto di svolta: cambia tutto sul mercato cloud”, ha dichiarato Ginni Rometty, presidente e Ceo di Ibm. “Diventeremo il primo fornitore di cloud ibrido al mondo, offrendo alle aziende l’unica soluzione di cloud aperto in grado di sfruttare appieno il valore del cloud per le loro attività”.
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