Intesa Sanpaolo compra 11 Bitcoin per 1 milione di dollari, entrando così nel mercato delle criptovalute. È successo il 13 gennaio 2025 ed è un evento importante, dato che si tratta della prima operazione di trading online per un istituto bancario italiano. L’operazione è stata portata a termine con risorse della banca, mettendo mano al bilancio dell’istituto, e dal nuovo desk dedicato proprio alla compravendita di attivi digitali.
Pare non sia un caso che sia avvenuto proprio in questo periodata pochi giorno dell’entrata in vigore del MiCAR, il regolamento europeo sulle cripto-attività. Inoltre il 20 gennaio entrerà alla Casa Bianca Donald Trump, che ha assicurato di fare degli Stati Uniti la capitale mondiale delle criptovalute. Il neopresidente ha intenzione di dotarsi di una riserva strategica di bitcoin e una regolamentazione più favorevole alla diffusione delle criptovalute, allentando controlli e limiti.
Il ruolo dell’Italia nel mondo delle criptovalute
Intanto il Governo Meloni ha fatto dietrofront sull’ipotesi di aumentare dal 26 al 42% le tasse sulle plusvalenze da criptovalute. La manovra è stata rinviata al 2026, abbassandola al 33%. Tuttavia non è detto che non ci sia totale inversione di marcia alla luce di probabili investimenti futuri da parte dei risparmiatori italiani. Inoltre, sembra andare in questa direzione anche l’amicizia che lega la premier a Elon Musk, grande sostenitore del settore.
Secondo i dati del Rapporto Fabi, a oggi, sono 1,35 milioni gli italiani che possiedono criptovalute per un valore 2,2 miliardi di euro. I numeri si riferiscono a metà novembre del 2024, ma si registrano già dei cambiamenti. Intesa Sanpaolo ha acquistato i Bitcoin intorno alle ore 11 del 13 gennaio, quando si aggiravano attorno ai 92.800 dollari, e alle 22.40 il valore era già salito a 94.025 dollari.
“Con la speranza che sia solo l’inizio”, così ha commentato Niccolò Bardoscia, Head of Digital Assets Trading & Investments di Intesa Sanpaolo, facendo capire come anche l’Italia voglia prendere un posto di rilievo nel settore. Negli ultimi sei mesi il prezzo del bitcoin è cresciuto di oltre il 58%, arrivando a superare i 100 mila dollari. Di recente, però, le quotazioni sono leggermente rientrate per paura di un aumento dell’inflazione e, dunque, di un alzamento dei tassi d’interesse che non rende favorevoli gli investimenti più pericolosi e speculativi.
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