Italia, i negozi Fnac a Trony

Firmato un accordo d’intesa tra il liquidatore della società e Dps Group per l’affitto del ramo d’azienda di cinque punti vendita urbani nei centri urbani di Genova, Napoli, Verona, Torino e Milano

I punti vendita di Fnac Italia passeranno sotto l’insegna di Trony. Dopo l’operazione Darty, Dps Group – socio del gruppo Gre – ha confermato la firma dell’accordo d’intesa (avvenuta lo scorso venerdì 19 aprile) tra il liquidatore di Fnac Italia, Matteo Rossini, e l’amministratore delegato Yves Di Benedetto “per l’affitto del ramo d’azienda di Fnac Italia con offerta irrevocabile d’acquisto, condizionata all’omologa del concordato preventivo”. Nel dettaglio il ramo d’azienda, oggetto della trattativa, è costituito dai cinque negozi situati nei centri urbani di Genova, Napoli, Verona, Torino e Milano. Dps ha fatto sapere che già oggi la società “ha incontrato i sindacati per perfezionare un accordo che preveda l’ingresso nella gestione dei punti vendita a decorrere dal 1° di giugno. Ovviamente l’accordo è subordinato all’autorizzazione del giudice del tribunale fallimentare”, come precisato da Yves Di Benedetto. La pronuncia del tribunale è attesa nelle prossime settimane. “Dopo l’acquisizione dei 20 negozi Darty lo scorso marzo, DPS si conferma, nonostante un mercato difficile, un’azienda protagonista nella ricerca di uno sviluppo sostenibile grazie al percorso di managerializzazione e razionalizzazione dell’azienda con, in parallelo, un veloce programma di crescita intrapreso dalla famiglia Piccinno, azionista di maggioranza della società”, si legge nella nota della società. “Anche se per noi era un momento di grande attività legata all’integrazione dei punti vendita ex Darty, non potevamo non cogliere questa opportunità di Fnac Italia per le location che sono tra le migliori in assoluto in queste cinque città – ha aggiunto Di Benedetto – Questa operazione, senz’altro aggiunge valore alla nostra azienda ed è in linea con nostri obiettivi a medio e lungo termine. Richiederà uno sforzo importante di integrazione e di investimenti per rimettere a regime dei punti vendita che per quasi un anno e mezzo sono stati trascurati, incluso i dipendenti che speriamo ritrovino motivazione nell’assistere il cliente. Confidiamo quindi nella collaborazione degli stessi ma anche dei sindacati e delle proprietà per velocizzare questo processo. Le location che andremo a rilevare si prestano anche a valutare nuovi modelli di business e da alcuni mesi stiamo progettando delle formule di offerta che crediamo che il settore dell’elettronica, bisognoso di innovazione, potrà accogliere con interesse”.

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