L’obiettivo è non perdere tempo, tenere insieme i pezzi e non far sfumare alcuna possibilità di rilancio. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha chiuso con le idee chiare l’ultimo tavolo di aggiornamento sulla vertenza La Perla, storico brand di lingerie di lusso italiano.
Come si può leggere nello stesso sito web del Mimit, l’incontro a Palazzo Piacentini è stato presieduto dal Ministro Adolfo Urso e ha visto presenti il sottosegretario al Mimit con delega alle crisi di impresa, Fausta Bergamotto, le procedure italiane e britanniche, i rappresentanti delle istituzioni locali e le organizzazioni sindacali.
Il ministro Urso ha raccolto le richieste di commissari, liquidatori, sindacati e istituzione ha dunque fissato una deadline entro la quale salvare il gruppo La Perla e far ripartire la produzione, mettendo al lavoro una quarantina di addette: è stato calendarizzato un tavolo tecnico a oltranza per agevolare un accordo a questa crisi che rappresenta un caso unico al momento. Per la prima volta infatti, procedure concorsuali europee ed extra europee si dovranno confrontare dopo la Brexit al fine di individuare una positiva soluzione industriale.
L’appuntamento è per il 10 e l’11 settembre e a interloquire saranno tutte le entità coinvolte nella vertenza La Perla: l’amministrazione straordinaria di La Perla Manufacturing (la società produttrice), il curatore di La Perla Italia (i negozi), i curatori italiani e i liquidatori inglesi di La Perla Uk (la società che detiene il marchio).
«Non c’è tempo da perdere – ha detto Urso – perché quella di La Perla è una procedura complessa con elementi di novità che impongono, in prospettiva, anche un ragionamento per l’adeguamento della normativa sull’amministrazione straordinaria alla quale stiamo già lavorando».
L’incontro servirà a dunque a elaborare un protocollo su perimetro e modalità di vendita congiunta del gruppo, che permetta inoltre di fare ripartire l’attività dell’azienda. Le due procedure fallimentari, quella italiana e quella inglese, dovranno convergere per non veder sfumare le possibilità di rilancio.
I tempi stringono: ai commissari è sono arrivate diverse manifestazioni di interesse per La Perla (almeno una decina), relative sia allo stabilimento manifatturiero sia al marchio, ma occorre arrivare il prima possibile a una vendita che riesca da una parte a mantenere alto il prestigio di un marchio di corsetteria d’alta gamma con 70 anni di storia e di notorietà mondiale e dall’altra di valorizzare assieme competenze e asset.
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