In Francia le leggi non proteggono settori industriali “sempre più internazionali” come quello alimentare, ma piuttosto quelli “della difesa, del gioco d’azzardo e della certificazione”. A pochi giorni dall’inizio dell’iter legislativo per la conversione del decreto legge antiscalate (giovedì 31 marzo il testo verrà esaminato alla Camera), Lactalis risponde al governo italiano, in particolare al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che vuole presentare la legge francese tradotta in italiano all’Unione Europea per preservare settori strategici dalle scalate straniere. In Francia, sottolineano i francesi, “la legge non considera l’alimentare un settore strategico da proteggere dal mercato”. Intanto per venerdì 1° aprile è stato convocato il Cda Parmalat per decidere se rinviare o meno l’assemblea degli azionisti (prevista per il 12, 13 e 14 dello stesso mese e chiamata a rinnovare i vertici) come concesso dal recente decreto anti-scalate del consiglio dei ministri. In quell’occasione gli undici consiglieri metteranno ai voti la mozione e decideranno il da farsi. I tre amministratori già presenti nel board di Parmalat in conflitto d’interesse, visto che sono anche candidati nella lista presentata da Intesa SanPaolo (l’ad Enrico Bondi, Carlo Secchi e Massimo Confortini), potranno comunque prender parte alla votazione come da legge.
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La cordata italiana prende formaFerrero intanto conferma nuovamente l’interesse per un’ipotetica cordata su Parmalat, ma ricorda le tre condizioni per l’ingresso nel capitale del gruppo di Collecchio: che vi sia un progetto industriale, di lungo periodo e di stampo italiano. Intanto Intesa SanPaolo continua a cercare nuovi candidati per la cordata. Oltre a Ferrero, assistita inoltre da Bnl (Bnp Paribas) e Mediobanca (advisor), potrebbero trovare posto anche Granarolo e il finanziere Giovanni Tamburi.
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