La corsa alle criptovalute in Italia non accenna a fermarsi: al termine del 2024, il valore complessivo delle monete digitali possedute dagli italiani ha raggiunto i 2,6 miliardi di euro, segnando una crescita del 34% rispetto ai livelli precedenti. Si conferma così un interesse sempre più diffuso verso questi asset crittografici nel nostro Paese. Guardando ancora più nel dettaglio, e il numero continua ad aumentare trimestre dopo trimestre (+7% nell’ultimo periodo rilevato).
Questo quadro emerge da un’analisi condotta dall’Oam (Organismo Agenti e Mediatori) sui dati del mercato crypto nazionale: l’indagine (scaricabile qui in pdf) offre uno spaccato dettagliato di come gli italiani interagiscono con le criptovalute.
L’analisi dell’Oam
I dati sono raccolti tramite i Vasp (Virtual Asset Service Provider), ossia operatori come exchange e wallet digitali registrati in Italia e tenuti per legge a segnalare periodicamente all’Organismo le transazioni dei clienti. Nel quarto trimestre 2024, la maggior parte di questi operatori ha inviato i propri dati all’Organismo, fornendo un quadro rappresentativo del mercato.
Più precisamente, ne quarto trimestre del 2024 l’Oam ha ricevuto i dati da 131 operatori, che hanno fornito dettagli su oltre 2,2 milioni di clienti. Di questi, il 71% deteneva criptovalute per un controvalore superiore ai 2,6 miliardi di euro. La media per singolo cliente è stata di circa 1.634 euro investiti. Si è registrato anche un aumento significativo delle operazioni di conversione tra euro e valute virtuali: oltre quattro milioni da valuta legale a digitale e quasi altrettante nella direzione opposta.
L’analisi ha inoltre evidenziato come il mercato sia fortemente concentrato nelle mani dei grandi operatori, con il 94% dei clienti che si affida ai principali exchange. In generla,e l’interesse verso Bitcoin, Ethereum e altre monete digitali è esploso nell’ultimo trimestre dell’anno, dopo una fase di contrazione nei mesi precedenti: una crescita che riflette un fenomeno sempre più radicato, che coinvolge non solo investitori esperti ma anche risparmiatori comuni che scelgono di destinare una parte del proprio patrimonio a questi strumenti.
Chi possiede più criptovalute in Italia?
Sempre stando all’analisi dell’Oam, a detenere la maggior parte delle criptovalute sono le persone fisiche, che rappresentano il 99,9% della clientela. La fascia d’età più rappresentata è quella tra i 18 e i 29 anni, che costituisce il 35% degli utenti, seguita da chi ha tra i 30 e i 39 anni. Di contro, però, sono le persone tra i 40 e i 60 anni a detenere i portafogli più consistenti in termini di valore.
Riguardo all’utilizzo, invece, le criptovalute vengono principalmente usate per finalità di investimento e trading, più che come mezzo di pagamento. Nel periodo analizzato, ogni cliente ha effettuato in media oltre dieci operazioni di conversione, con importi medi di poche centinaia di euro. Questo dato conferma come il mercato sia dominato da un utilizzo speculativo e finanziario piuttosto che da un impiego quotidiano. Non mancano però anche le operazioni di trasferimento tra wallet e piattaforme di scambio, con un volume particolarmente rilevante tra i più giovani e le società con sede legale all’estero.
Perché si investe sempre di più in criptovalute
Il boom delle criptovalute nel 2024 è stato alimentato da diversi fattori. La maggiore accessibilità offerta dalle piattaforme di scambio ha reso più semplice per i piccoli investitori entrare nel mercato. La regolamentazione più chiara, grazie anche al recepimento del regolamento europeo MiCAR, ha contribuito a creare un contesto più sicuro e trasparente.
Allo stesso tempo, la forte crescita dei prezzi sul mercato internazionale, con Bitcoin che ha superato i 100.000 dollari a dicembre, ha attirato nuovi investitori desiderosi di cogliere le opportunità offerte da un settore in continua evoluzione.
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