Una veloce ricerca con le parole “Litecoin exchange” porterà l’utente direttamente su una delle piattaforme sulle quali è possibile acquistare questa criptovaluta, una delle quasi 1500 criptovalute in circolazione e censite dal sito Coinmarketcap.com.
È lo stesso sito di Litecoin a consigliare una serie di piazze virtuali in cui comprare la criptovaluta, per ridurre al minimo il rischio che il compratore si imbatta in operatori disonesti e non venga truffato. Tra quelli suggeriti c’è Gdax, che è il primo exchange per valore di litecoin comprati o scambiati: passa per questo sito il 16,37% degli acquisti di questa valuta.
Altre piattaforme suggerite sono le cinesi Btc-China, con base a Shanghai, e OKCoin, la cui sede principale è a Pechino, Kraken, Litecoinlocal e Wex Europe, un exchange che consente di scambiare litecoin con euro o dollari.
Non è nessuna di queste piattaforme, però, la seconda per volume di transazioni in litecoin ma OKEx, altro exchange cinese come si può intuire visitandone il sito, con il suo principale centro operativo a Hong Kong, ma registrato però in Belize. Ha oltre 20 milioni di utenti sparsi in oltre cento Paesi e ospita il 9,61% delle operazioni riguardanti litecoin. Ai suoi utenti offre la possibilità di comprare criptovalute o di scambiarle.
Il valore di un litecoin si aggira sui 180 euro. In circolazione ci sono quasi 55 milioni di pezzi, per un valore complessivo di 9,9 miliardi di dollari. Questa valuta è stata creata nel 2011 nel tentativo di superare alcuni dei problemi della piattaforma Bitcoin e, in particolare, di accorciare sensibilmente i tempi per la creazione di un blocco: con i bitcoin ci vogliono circa dieci minuti, mentre con litecoin ne bastano poco più di due.
Un’altra differenza riguarda la quantità di circolante: Satoshi Nakamoto aveva fissato il tetto di bitcoin da mettere in circolazione a 21 milioni di unità. Charles Lee, il creatore di Litecoin, ha alzato il limite a 84 milioni di pezzi.
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