Borsa italiana è la peggiore per rendimenti. A stabilirlo è il rapporto 2015 Indici e dati dell’Ufficio studi Mediobanca. Tra le 23 principali Borse internazionali, quella italiana è infatti la peggiore per rendimenti: dal 2005 al 2015, il listino ha registrato un calo del – 24,8% a fronte di un rendimento medio annuo pari a -2,6%. Peggio di noi performa solo la Grecia, a quota -75,4%, per una perdita annua del -12,2%. A incidere è stato anche il contestuale boom di mercati emergenti, capitanati da Shanghai: negli ultimi dieci anni chi ha investito su Shanghai ha guadagnato il +14,1% medio annuo . Seguono Indonesia (+12,9%), Bombay (+11,2%), Copenhagen (+9,9%). Shanghai, peraltro, risulta essere anche il quarto mercato per dimensioni, dopo New York (Nyse e Nasdaq) e Tokio.
CROLLA ANCHE LA CAPITALIZZAZIONE. Ma anche gli altri indici non sono favorevoli per Piazza Affari. Il valore totale del nostro mercato rispetto al pil è del 33%, contro una media dei maggiori mercati finanziari superiore al 50%. Rispetto all’Italia, riescono a performare meglio persino paesi come l’Indonesia (37%) e il Messico (38%). La stessa capitalizzazione della Borsa è diminuita del -10,3% negli ultimi dieci anni, arrivando a 542 miliardi a ottobre 2015: si tratta dell’unico caso tra le 23 Borse prese in esame. Di riflesso, è calato anche il peso sui mercati mondiali: dal 2,3% del 2004 si è arrivati a un risicato 1,1%.
LE AZIONI BATTONO I BOT. Quanto agli investimenti italiani, in 13 casi su 20 hanno tratto maggior profitto chi ha investito in Borsa anziché in Buoni del tesoro. Lo scarto sarebbe sensibile soprattutto da fine 2008: fino a metà ottobre 2015, il guadagno su base annua per gli investimenti è di 6,75%, mentre per i Bot si ferma al 1,38%. A patto, naturalmente, di aver investito al momento giusto…
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