Mfe rilancia su ProSieben. Berlusconi: “Un cambio di passo”

L'amministratore delegato di Mfe: "Per decenni molte grandi aziende italiane sono state conquistate da multinazionali straniere. Quello di Mfe è uno dei pochi casi in cui è un'azienda italiana a investire con coraggio all’estero"

Mfe rilancia su ProSieben. Berlusconi: "Un cambio di passo"Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mfe-MediaForEurope

Mfe-MediaforEurope alza la posta in Germania. Dopo sei anni di aumento progressivo della propria quota, il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi ha annunciato il lancio di un’Opa volontaria su ProSiebenSat.1 (ProSieben),  il principale broadcaster privato tedesco. Il gruppo televisivo di Cologno Monzese (Mi) intende superare la soglia del 30% del capitale, rafforzando il proprio ruolo di azionista industriale e imprimendo una svolta alla governance del gruppo bavarese.

L’offerta è stata comunicata a mercati chiusi, dopo che in giornata erano già filtrate indiscrezioni su un consiglio straordinario convocato ad hoc. Mfe offrirà un corrispettivo pari alla media ponderata degli ultimi tre mesi di Borsa del titolo ProSieben. Una cifra che dovrebbe attestarsi attorno ai 5,75 euro per azione, circa il 14% in meno rispetto alla chiusura di ieri (6,53 euro a Francoforte).

Nonostante il prezzo al ribasso, l’operazione è tutt’altro che ostile. Mfe ha già in tasca un accordo vincolante con un azionista esistente (diverso dalla holding ceca Ppf) che ha promesso adesione irrevocabile per una quota significativa, garantendo così il superamento del 30%. A quel punto, scatterà automaticamente l’obbligo di Opa. Ma l’obiettivo non è il controllo assoluto.

L’offerta sarà strutturata per il 78% in contanti, grazie a un finanziamento bancario già negoziato, e per il restante 22% in azioni Mfe “A” di nuova emissione. Se tutti gli azionisti aderissero, l’esborso complessivo si aggirerebbe attorno ai 936 milioni di euro, considerando anche la parte in equity.

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Ma è improbabile che si arrivi a un’adesione totale. Più realistico è che Mfe voglia consolidare la propria influenza senza forzature, puntando a un ruolo più incisivo nella strategia di ProSieben, in particolare sulla gestione degli asset non core e sulla razionalizzazione del business. Non a caso, Mfe ha già predisposto una linea di credito fino a 3,4 miliardi, di cui 2,1 destinati al rifinanziamento del debito ProSieben in caso di cambio di controllo.

La partita si gioca anche su un piano simbolico, sottolineato dallo stesso Berlusconi: “Per decenni molte grandi aziende italiane sono state conquistate da multinazionali straniere. Quello di Mfe è uno dei pochi casi in cui è un’azienda italiana a investire con coraggio all’estero, oltretutto in un mercato rilevante come quello tedesco. Una sfida ancor più complessa perché in un settore iper-competitivo come quello dei media”.

E ancora: “Serve un cambio di passo. Riteniamo che ProSiebenSat.1 abbia bisogno di un azionista solido che possa mettere a disposizione competenze e esperienza nel settore, contribuendo attivamente al suo percorso di crescita. L’intenzione di aumentare la nostra quota azionaria e la conseguente Offerta Pubblica di Acquisto è indispensabile per poter concretamente affiancare ProSieben con un approccio costruttivo e creare valore a beneficio di tutti gli azionisti, prima che sia troppo tardi”.

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Dietro questa spinta, una visione industriale definita: replicare su scala continentale il modello già adottato da Mfe in Italia e Spagna, basato su un ecosistema crossmediale che valorizzi il prodotto televisivo nazionale in chiave moderna, integrandolo con radio, web e digital out-of-home. Una strategia che mira a offrire un’alternativa europea ai colossi globali dello streaming e dell’advertising digitale come Netflix, Google e Meta.

Il mercato tedesco rappresenta il secondo bacino audiovisivo del continente, con un valore complessivo di 22 miliardi di euro, 15,5 dei quali attribuibili alla Tv lineare. Ma gran parte di questi flussi pubblicitari (circa 8 miliardi) sono ancora assorbiti dai player pubblici Ard, Zdf e Dw, finanziati per il 94% dal canone. Una sfida strutturale, quindi, ma anche un’opportunità per chi, come Mfe, intende rimettere la Tv commerciale al centro del gioco.

Il documento d’offerta sarà pubblicato dopo l’approvazione da parte dell’autorità tedesca BaFin, dopodiché si aprirà il periodo di adesione. Da parte sua, ProSieben ha fatto sapere che il consiglio di sorveglianza e quello esecutivo valuteranno attentamente la proposta prima di esprimere una posizione ufficiale.

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