Non si allontanano i timori per il riemergere di tensioni nei mercati finanziari. E’ quanto sottolinea la Banca centrale europea (Bce) che, nel suo bollettino mensile, ha parlato delle prospettive di crescita e dei rischi delle sedici economie dell’euro. All’interno del documento non si è parlato del ritiro delle misure d’emergenza adottate durante la crisi economica, ma la Bce ha definito tali misure “non convenzionale” e di “natura temporanea” assicurando un continuo e attento controllo su “ tutti gli andamenti nel prossimo periodo”.Per la Banca centrale europea le manovre finanziarie 2011 di molti Paesi dell’area euro “devono riflettere l’impegno a conseguire un risanamento fiscale ambizioso”. Servono “piani di risanamento pluriennali credibili” con una azione correttiva “immediata, ambiziosa e convincente”. Considerando, invece, la crescita economica la Bce segnala “una moderazione nella seconda metà dell’anno sia nell’area euro sia su scala mondiale. Permane, però, a dinamica di fondo positiva della ripresa dell’area euro”.
Indietro Italia e SpagnaSe fra i paesi di cui si dispone i dati, Belgio, Germania, Malta e Austria presentano tutti tassi di impiego della capacità superiori o abbastanza vicini alle rispettive medie storiche, la Bce registra difficoltà per Italia e Spagna a recuperare la propria capacità produttiva nell’industria. “Spagna e Italia – dice la Bce – hanno recuperato finora soltanto un terzo circa della flessione massimo-minimo”. Guardando alla media dell’area valutaria “il tasso di utilizzo della capacità nel settore manifatturiero era pari al 77% nel luglio 2010, un livello di 8 punti percentuali superiore al minimo toccato un anno prima, avendo recuperato circa la metà della flessione fra massimo e minimo. Malgrado questa marcata ripresa il grado di utilizzo della capacità resta inferiore della sua media di lungo periodo dell`81 per cento”.
© Riproduzione riservata