NB Aurora ha scelto di lasciare la Borsa di Milano. La società di investimenti specializzata nell’acquisizione di partecipazioni a lungo termine in piccole e medie imprese italiane ha scelto di modificare il proprio statuto: da fondo chiuso Sicaf diventa Sicav, una modalità semi-liquida evergreen di durata inferiore, incompatibile con lo status di realtà quotata.
“Non c’è trading, non c’è liquidità, non possiamo permettere che i nostri investitori restino nell’impossibilità di vendere le loro azioni, penalizzati dalla scarsità di scambi”, ha dichiarato dalle pagine del Sole 24 Ore la co-Founder e Senior Partner, Patrizia Micucci. “Oltretutto siamo rimasti da soli sul Miv, non si sono più quotati altri veicoli del nostro tipo. Ma il problema, in questo momento, è di tutte le pmi quotate, che non sono adeguatamente valorizzate, paralizzate dalla mancanza di volumi e di scambi. Anche per questa ragione riteniamo importante il ruolo di veicoli come NB Aurora: entriamo in minoranza nei capitali, ci affianchiamo all’imprenditore come partner attivo, coprendo uno spazio tra venture capital e private equity. Abbiamo dimostrato, anche agli investitori, che si può fare, ma ora dobbiamo risolvere il nodo della liquidità”.
Ora almeno il 50% dell’azionariato dovrà dare il consenso alle modifiche approvate dal Cda. Per farlo, gli azionisti di Aurora avranno a disposizione un periodo che decorrerà dalla data di emissione dell’avviso di consenso che terminerà il 20 gennaio 2025. Qualora un azionista non risponda all’avviso di consenso entro il periodo richiesto, non sarà considerato come assenso alle modifiche e le sue azioni non saranno prese in considerazione per il calcolo della maggioranza. Micucci ha spiegato: “Abbiamo dialogato con tutti i nostri soci e convenuto insieme su questa soluzione. Ogni anno prevederemo una finestra per scambiare fino a un massimo del 5% del capitale, a un prezzo che, in trasparenza, è già fissato: pari al Nav di fine anno scontato del 10%. Le azioni in cessione saranno offerte in prelazione ai soci, successivamente a eventuali nuovi investitori, altrimenti le comprerà direttamente la società. Inoltre siamo un fondo evergreen: ogni 10 anni i soci possono reinvestire nel veicolo oppure venire liquidati”.
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