Arriva il via libera sull’Ops di Mps su Mediobanca: il Governo Meloni ha deciso di non esercitare il golden power sull’operazione. In questo modo c’è un’importante autorizzazione a procedere, dopo l’offerta presentata a gennaio 2025.
“La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deliberato, in accoglimento della proposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il non esercizio dei poteri speciali con riferimento all’offerta pubblica di scambio di Mps sulla totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca”, ha fatto sapere Mps attraverso una nota.
I prossimi passi
Il prossimo passo si attende il 17 aprile, durante l’assemblea dei soci di Monte dei Paschi, quando ci sarà la votazione in merito all’aumento di capitale. Il Tesoro (sceso all’11,7% della banca) si esprimerà molto probabilmente a favore dell’operazione.
L’Esecutivo, infatti, pare d’accordo sul piano pensato dal Ceo Luigi Lovaglio, e cioè di creare un polo intorno a un Monte risanato e privatizzato sotto l’influenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Inoltre, pensa che sia un modo per fermare l’alleanza di Generali con i francesi di Natixis e garantire l’italianità del gruppo assicurativo.
Il parere degli altri azionisti
Rispetto all’Ops di Mps su Mediobanca, non tutti gli azionisti sono d’accordo. Si dicono favorevoli i vertici di Algebris e Pacific Investment Management Co (Pimco). Entrambi hanno avuto un ruolo determinante nell’aumento di capitale del 2022. Si è detta favorevole anche Norges Bank.
In disaccordo sono, invece, State Board of Administration Florida, Calvert e New York City Comptroller. Ma non è solo questo a pesare sulla scelta definitiva. Banco Bpm e Anima, entrati con l’ultimo collocamento del Tesoro e oggi posizionati al 10% di Mps, non si sono ancora espresse. Un voto contrario potrebbe rimettere tutto in discussione e fare rientrare in gioco Unicredit. Un voto a favore invece farebbe con ogni probabilità passare l’aumento di capitale,sostenuto anche dal Mef, Delfin, Caltagirone.
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