Il Ceo di UniCredit Andrea Orcel accelera sull’Ops su Banco Bpm. Il Cda dell’istituto di credito ha deciso di anticipare la data dell’assemblea che, oltre ad approvare i numeri del bilancio 2024, dovrà stabilire a quanto ammonterà il capitale da investire nell’operazione. Invece che il 10 aprile, il board si riunirà il 27 marzo 2025.
Le autorizzazioni da parte degli organi competenti sono previste prima del previsto e Unicredit non vuole farsi cogliere impreparata. Oltre al parere della Bce, si aspetta quello della Consob, dell’Antitrust europeo, dell’Ivass e del comitato Golden Power.
Il ruolo nell’Ops della guerra fra Russia e Ucraina
La svolta in Ucraina potrebbe sbloccare l’uscita dalla Russia per UniCredit, che comunque non ha intenzione di tornare sui propri passi e parla soltanto di tempistiche. “Se il contesto politico cambia, la nostra capacità di vendere la filiale russa a condizioni più vantaggiose migliora, perché per tutti, da entrambe le parti, la situazione si normalizza”, ha dichiarato Andrea Orcel.
Negli ultimi anni la banca ha esplorato “un numero significativo di controparti per valutare tutte le opzioni” che riguardano le attività sul territorio russo, tuttavia “date le complessità e le sanzioni, non siamo stati in grado di avanzare”, ha detto Orcel, che non vuole svendere la filiale.
La pressione della Bce rispetto al mercato russo
Intanto la Bce ha chiesto a tutti gli istituti di credito d’Europa di presentare un piano di uscita dal mercato russo. Unicredit, rispetto a questo, si è rivolta al Tribunale dell’Unione Europea per chiarire le modalità della exit. Tuttavia, al momento, tutte le opzioni sono sul tavolo, anche in considerazione dell’acquisizione Unicredit-Commerzbank ancora sul tavolo delle trattative.
“Le due operazioni si sono trasformate in dibattiti politici che non dovrebbero esserci e, in una certa misura, forse in larga misura, in attacchi personali”, ha aggiunto Orcel. “Nonostante siano deal di mercato interni, hanno innescato un dibattito che riguarda l’Europa, l’Unione Europea, l’unione bancaria e l’unione dei mercati dei capitali”.
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