Un deciso passo indietro di Brembo in Pirelli. A quattro anni dall’ingresso della società bergamasca nel capitale sociale del gruppo di pneumatici, tramonta probabilmente l’ipotesi di una fusione tra due grandi attori del settore automobilistico italiano. La decisione di Brembo porterà alla cessione della partecipazione in Pirelli pari al 5,58% del capitale sociale.
Dopo anni di speculazioni e indiscrezioni su possibili sinergie tra le due aziende, la Brembo della famiglia Bombassei (che detiene uno 0,42% di Pirelli attraverso la holding Next Investment) ha deciso di disinvestire avviando la cessione di 55,8 milioni di azioni tramite una procedura di accelerated bookbuilding rivolta a investitori istituzionali. L’operazione, che dovrebbe concludersi oggi, ha un valore di circa 300 milioni di euro, con una possibile plusvalenza per Brembo pari a 100 milioni.
Nel marzo 2020, la società bergamasca aveva acquisto inizialmente una quota del 2,34%, poi salendo al 5% nell’estate dello stesso anno e raggiungendo il 6% all’inizio del 2023. Matteo Tiraboschi, presidente esecutivo di Brembo, aveva giustificato l’ingresso in Pirelli come un investimento di lungo termine in un’azienda di alta gamma. Nel 2022, Brembo, in qualità di terzo socio di Pirelli, aveva stretto un patto parasociale di consultazione con Camfin, bloccando il 20% del capitale per favorire sinergie e innovazione, ma non si sono concretizzati progetti congiunti.
Un altro elemento rilevante è stata la decisione del governo italiano di esercitare il golden power, limitando l’influenza del socio cinese Sinochem in Pirelli, e portando alla vendita della quota di Silk Road. Tuttavia, nonostante le aspettative di mercato, non vi sono stati ulteriori passi avanti nelle relazioni tra i due principali soci italiani.
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