Si è svolta all’interno dell’Auditorium della Tecnica di Roma l’assemblea dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi). Fra le voci più autorevoli dell’evento c’è senz’altro quella di Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, che insieme al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e al presidente Abi Antonio Patuelli ha restituito un quadro quanto più possibile dettagliato sulla situazione complessiva italiana, facendo focus sul ruolo delle banche nel presente e nel futuro.
Il numero uno di Bankitalia ha aperto il suo intervento sottolineando come, dopo aver ristagnato per oltre un anno, l’attività economica nell’area dell’euro è cresciuta dello 0,3% nel primo trimestre del 2024. Di fatto, come il governatore ci ha tenuto a ribadire, l’economia italiana cresce «a ritmi moderati». La crescita è dovuta per lo più alla domanda estera, mentre quella interna è rimasta debole.
I consumi dei nuclei familiari sono aumentati in misura contenuta e gli investimenti sono diminuiti, anche se dall’altra parte si è potuto riscontrare un irrobustimento delle imprese, una più solida posizione finanziaria delle famiglie e una maggiore forza delle banche. Tutti questi fattori, secondo Fabio Panetta, «ci consentono di guardare avanti con fiducia, ma non devono indurre a un eccessivo ottimismo».
La parola d’ordine per un sensibile rilancio dell’economia, però, resta cautela: «Il calo dell’inflazione ha consentito di avviare un primo allentamento delle condizioni monetarie. La riduzione dei tassi ufficiali potrà proseguire con gradualità, accompagnando il ritorno dell’inflazione all’obiettivo, se gli andamenti macroeconomici rimarranno in linea con le attese del Consiglio direttivo della Bce».
Se, però, «eventi inattesi rischiassero di allontanarci dal sentiero previsto in una direzione o nell’altra – ha detto Panetta – dovremo essere pronti ad adeguare prontamente le nostre decisioni». Precisazioni anche sull’attuale aumento delle retribuzioni, che rappresentano «un inevitabile recupero del potere d’acquisto, destinato ad affievolirsi a mano a mano che si ridurrà la perdita da recuperare».
Presi in considerazione tutti i dati precedenti e tutte le osservazioni degli analisti di Palazzo Koch (consultabili nelle relazioni finali dell’Abi), Panetta ha voluto specificare quanto sia essenziale che le banche rimangano ben salde a fronte di qualsiasi oscillazione, senza però perdere di vista il bisogno di evitare che il credito si trasformi in un freno ai consumi e agli investimenti.
«La solidità delle banche rappresenta oggi un elemento di forza del nostro sistema produttivo», ha infatti affermato il gotha di Bankitalia, ma ha anche precisato che è fondamentale che esse operino in un modo preciso: «dovranno contemperare l’esigenza di contenere i rischi con quella di sostenere l’economia reale. Il credito dovrà continuare a fluire ai prenditori capaci di onorare i propri impegni».
In quest’ottica, dunque, le banche dovranno «accompagnare la ripresa della domanda, affiancando famiglie e imprese. Potranno, per questa via, contribuire al rilancio dell’economia italiana». Come? Con un’attenta selezione dei debitori, un costante vaglio delle loro condizioni reddituali e finanziarie e un’efficace strategia di recupero in caso di insolvenza.
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