PlayBoy fuori da Wall Street, Hefner si riprende le conigliette

Con un’offerta da 207 milioni di euro il fondatore della rivista e del gruppo decide di togliere la rivista dalla Borsa che era ormai vicina ai rivali di Penthouse

A far imbufalire il fondatore Hugh Hefner sarà stata la possibilità di vedere la sua rivista nelle mani dei rivali di Penthouse, e così dopo 39 anni di permanenza a Wall Street, PlayBoy dice addio alla Borsa con una transazione che il gruppo valuta in 207 milioni di dollari. Il papà delle conigliette di PlayBoy ha lanciato la sua offerta per riprendersi il gruppo e toglierlo dalle mani di altri investitori. La conferma è arrivata direttamente dal Cda di PlayBoy che ha preferito l’offerta di Hefner, nonostante fosse leggermente inferiore a quella fatta precedentemente da Penthouse (210 mln).L’accordo con Hefner, che mette le ali al titolo Playboy che arriva a guadagnare il 17%, prevede il pagamento di 6,15 dollari per azione, ovvero una cifra superiore ai 5,50 dollari offerti in luglio. Hefner attualmente controlla il 69,5% di azioni di Classe A e il 27,7% di azioni di Classe B. Playboy ha un debito di 115 milioni di dollari. “PlayBoy torna alle sue orgini” commenta Hefner, che ha fondato il gruppo con 600 dollari nel 1953.

PlayBoy, da Marylin alla BorsaLa prima edizione della rivista riscosse subito una forte attenzione con un nudo parziale di Marilyn Monroe in prima pagina. PlayBoy è sbarcata in borsa nel 1971 e dopo anni di apprezzamento, i titoli hanno iniziato a scendere. Una flessione che si è accentuata negli ultimi anni con l’ascesa di internet e la disponibilità di accedere gratuitamente a foto di nudo femminile. Per invertire il trend in atto, PlayBoy sta cercando di diversificare i ricavi, sviluppando contenuti anche per l’online e ampliando le proprie attività, inclusa la televisione e l’apertura di resort sotto il logo PlayBoy Brand Club. Il gruppo prevede di tornare in utile entro la fine dell’anno.

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