Poste Italiane entra nel capitale di Tim, aprendo uno scenario inedito sul piano finanziario e industriale, Cdp aumenta il controllo su Nexi e, di conseguenza, sulla rete interbancaria e sul progetto di euro digitale. Da questa visione è nato l’accordo fra le due società che sono gestite dal Ministero dell’Economia.
Cdp e Poste Italiane hanno fatto uno scambio. Cassa Depositi e Prestiti ha acquisito il 3,8% di Nexi e Poste Italiane il 9,8% di Tim. In questo modo il gruppo amministrato da Matteo Del Fante diventa il secondo azionista dell’azienda leader nel campo delle telecomunicazioni, subito dopo Vivendi che ne detiene il 23,75%. Di contro, l’SpA gestita dal Mef raggiunge il 18,25%.
“Il corrispettivo per l’acquisto delle azioni di Tim sarà riconosciuto in parte mediante i proventi derivanti dal trasferimento da Poste a Cassa Depositi e Prestiti della partecipazione in Nexi e in parte mediante cassa disponibile”, si precisa in una nota di Poste Italiane. Si tratterebbe di un importo di circa 180 milioni di euro.
I dettagli e gli obiettivi dell’accordo fra Tim e Poste
L’accordo fa da apripista al primo sodalizio fra Tim e Postepay, dato che è “in fase avanzata la negoziazione per la fornitura di servizi per l’accesso di Postepay all’infrastruttura di rete mobile di Tim”.
L’obiettivo, per tutti, è di “favorire il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia”, ecco perché c’è in ballo un possibile accordo anche con altri operatori telefonici come, per esempio, Iliad.
Anche Cdp commenta lo scambio di partecipazioni. Con l’aumento della quota in Nexi, infatti, va ad aumentare “il sostegno alla strategia industriale di un’azienda, protagonista in Europa nell’infrastruttura dei pagamenti digitali, che sin dalla sua nascita, quattro anni fa, ha avuto Cassa al suo fianco”, ha dichiarato l’istituto di pagamenti.
L’uscita da Tim, invece, è stata decisa dopo la cessione di Fibercop. Con questa operazione, infatti, è venuta meno la possibilità di concentrarsi sulle infrastrutture delle telecomunicazioni. Così, Cdp potrà concentrarsi su Open Fiber, dove è primo azionista con il 60%, e aprire i cantieri della fusione con la società del consorzio guidato da Kkr e Mef.
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