Rupert Murdoch, terza offerta per acquisire Rightmove

Rea Group, del miliardario Rupert Murdoch, alza ancora il tiro per rendere allettante l'offerta al più grande portale immobiliare online del Regno Unito

Rupert Murdoch© Shutterstock

L’australiana Rea Group del miliardario Rupert Murdoch ha aggiunto quasi 270 milioni di dollari a quella che era già un’offerta più che cospicua per Rightmove. Come dichiarato alle Borse di Sydney e Londra, si tratta del terzo tentativo di acquisizione, con un valore totale di 8,1 miliardi di dollari.

Stando a quanto emerso nel corso delle scorse settimane, la società di Murdoch aveva fatto un primo tentativo il 5 settembre che però aveva lasciato indifferente portale britannico di annunci immobiliari.

Aveva poi rilanciato lo scorso 18 settembre, ma ancora una volta la proposta si è chiusa con un rifiuto e con parole esplicative: Rightmove ha infatti affermato che Rea sottovalutava l’azienda e che le condizioni dell’accordo erano«incerte, altamente opportunistiche e poco attraenti».

Parole che hanno fatto spazientire Owen Wilson, amministratore delegato della Rea: sulle pagine del The Guardian, infatti, Wilson ha dichiaro di provare una «sincera delusione per la mancanza di coinvolgimento del consiglio di amministrazione di Rightmove: viviamo in un mondo in cui la concorrenza è sempre più intensa e questa transazione proposta riunirebbe due attività immobiliari digitali altamente complementari per investimenti e crescita».

La terza e ultima proposta consiste in 341 pence in contanti e 0,0422 nuove azioni Rea: basandosi sul valore del titolo al 20 settembre, questo conferirebbe a Rightmove un valore implicito di 770 pence per azione. Rightmove però, almeno fino ad adesso, sembra non esprimere interesse per un’acquisizione, anche se stavolta il Consiglio di amministrazione ha dichiarato che «la “proposta aumentata”, non vincolante e altamente condizionata, sarà attentamente valutata, insieme ai consulenti finanziari».

La società domina il processo di acquisto e vendita di case nel Regno Unito e per il momento sembra sentirsi al sicuro, nonostante diversi competitor si siano uniti creando nuovi colossi che stanno diventando sempre più presenti nel settore.

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