Shein in cerca di investitori

Shein in cerca di investitoriPhoto by Per-Anders Pettersson/Getty Images

Shein, il colosso del fast fashion, sta organizzando una serie di incontri in Europa per sondare l’interesse dei grandi investitori in vista del suo debutto in Borsa. Questa strategia arriva in un momento chiave, poiché la società, che ha raggiunto una valutazione di 66 miliardi di dollari durante un round di finanziamento lo scorso anno, tenta di riaffermare la forza del suo modello di business e la salute finanziaria ai potenziali investitori.

Lo scorso giugno, la società con sede a Singapore avrebbe depositato documenti in via confidenziale all’autorità di regolamentazione dei titoli del Regno Unito, segnando l’inizio del processo per una possibile quotazione a Londra entro la fine dell’anno.

Shein cerca un cambio di direzione a Londra

Il passo verso una Ipo a Londra arriva dopo che Shein ha incontrato ostacoli nei suoi piani iniziali per debuttare a New York. I legislatori statunitensi hanno espresso opposizione e la China Securities Regulatory Commission (Csrc) ha avvertito Shein che non avrebbe sostenuto un’Ipo statunitense a causa delle preoccupazioni sulla sua catena di approvvigionamento.

Mentre l’azienda si prepara a questo importante passo, è sotto esame per le sue pratiche lavorative e l’impatto ambientale. Questi fattori saranno decisivi per attirare l’interesse degli investitori istituzionali a livello globale.

Shein e un mercato delle Ipo in crisi

La potenziale Ipo di Shein potrebbe dare nuovo slancio al mercato delle Ipo di Londra, che sta cercando di riconquistare il suo slancio. Quest’anno ci sono state solo nove nuove quotazioni nel Regno Unito, una cifra ben al di sotto delle aspettative. Per contrastare questa situazione, le autorità di regolamentazione britanniche hanno accelerato l’implementazione di nuove regole che cercano di attirare più aziende alla Borsa di Londra, cercando di competere con New York e l’Unione Europea dopo la Brexit.

Inoltre, una recente iniziativa di diversi Paesi europei, tra cui Germania, Austria, Danimarca, Francia e Paesi Bassi, volta a eliminare l’esenzione dai dazi doganali per i pacchi inferiori a 150 euro, potrebbe avere un impatto sulla redditività di Shein. Se questa mossa venisse effettuata, potrebbe ridurre i margini di profitto della società, che già lo scorso anno ha visto il suo utile netto raddoppiare fino a raggiungere i 2 miliardi di dollari, secondo le stime degli analisti di Bernstein. Attualmente, Shein opera secondo un modello duty-free negli Stati Uniti.

Il futuro di Shein nel mercato londinese dipenderà dalla sua capacità di superare le sfide normative e convincere gli investitori della fattibilità del suo modello di business in un ambiente sempre più competitivo e regolamentato.

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