I servizi segreti francesi indagano su una pista cinese. È questa la pista ‘più calda’ che la Dcri, l’intelligence francese, sta seguendo con più attenzione dopo la spy-story che ha coinvolto la Renault la scorsa settimana. Poco prima delle vacanze dell’Epifania, infatti, il gruppo automobilistico francese aveva sospeso tre top manager, i più vicini al presidente Carlos Ghosn, perché sospettati di spionaggio industriale. Lo spionaggio industriale, che fa tremare la casa automobilistica, avrebbero messo a rischio il progetto di auto elettrica, al momento il più importante del marchio francese (tra i manager sospesi, infatti, c’è anche il responsabile del programma di auto elettriche, Mathieu Tenenbaum). Secondo il quotidiano Le Figaro, che cita “fonti interne”, Renault “sospetta un elemento cinese”. Dopo che il ministro dell’Industria, Eric Besson, ha affermato ieri che il Paese è bersaglio di “una guerra economica” anche l’Eliseo è sceso in campo (il 15% del capitale di Renault è in mano allo Stato). Il presidente Nicolas Sarkozy, infatti, avrebbe già fatto appello al servizio di intelligence Dcri per indagare sul coinvolgimento della Cina, secondo quanto riferito dall’agenzia Reuters.
Spy-story ‘elettrizzante’Le informazioni segrete filtrate alla concorrenza riguarderebbero la futura generazione di batterie ed il sistema a propulsione elettrica che dovrebbero arrivare sul mercato non prima del 2012. Alcuni brevetti non ancora registrati (Renault ne ha depositati 56, ma un centinaio sono in sospeso) potrebbero così essere stati venduti a intermediari specializzati nell’intelligence economica. Renault e la giapponese Nissan hanno già investito 4 miliardi di euro nel progetto, 1,5 dei quali per le batterie. A metà anno entreranno sul mercato due modelli in versione elettrica, la berlina familiare Fluence e il furgone Kangoo Express. Quindi, la piccola Twizy e la miniberlina Zoe, entrambe elettriche. La Cina, primo mercato dell’automobile al mondo, segue da vicino l’alleanza Renault-Nissan con un vasto programma di sviluppo del veicolo verde, che coinvolge 16 costruttori pubblici. In progetto un investimento di 15 miliardi di dollari in dieci anni. Ed un primo obiettivo: mettere sul mercato 500.000 auto elettriche entro il 2013.
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