Alla Borsa di New York è tempo di grandi cambiamenti. Dopo 226 anni di predominio maschile, infatti, alla guida della più grande Borsa valori del mondo ci sarà una donna: Stacey Cunningham. Finalmente, anche Wall street, alle prese il movimento “MeToo”, decide di adeguarsi ai tempi e di cedere alla parità di genere. Del resto, la Cunningham vanta un curriculum imbattibile: classe 1975, è entrata nel New York Stock Exchange (Nyse) a 24 anni con uno stage, ma ben presto ha iniziato a scalare posizioni su posizioni. Nel 2007 è passata al Nasdaq, per rientrare, nel 2012, alla Big Board (il soprannome della Borsa di New York), dove nel giro di un anno è stata promossa a capo delle vendite, poi del management delle relazioni e infine Chief operating officer. Venerdì succederà a Thomas Farley come numero uno del Nyse, diventando il suo 67esimo presidente.
In realtà, c’è un precedente illustre, anche se non alla Borsa di New York: da gennaio 2017, infatti, Adena Friedman è amministratore delegato del listino tecnologico Nasdaq, il secondo più grande dopo il Nyse. Ma la vera ispiratrice di Stacey Cunningham, come ha dichiarato lei stessa, è Mauriel Siebert, che nel 1968 fu la prima donna, e per 10 anni anche l’unica, membro della Borsa di New York.La speranza è che l’arrivo della Cunningham contribuisca alla parità delle retribuzioni e dei trattamenti. Sicuramente è il simbolo di una nuova Wall Street, che ha appena dichiarato tolleranza zero nei confronti dei comportamenti potenzialmente inappropriati sul luogo di lavoro.
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