Colpo di scena nel Cda di Generali, Cesare Geronzi si è dimesso dalla carica di presidente. La decisione sarebbe arrivata dopo che una decina di consiglieri (su 17) avrebbero manifestato la loro intenzione di procedere con una mozione di sfiducia nei confronti dello stesso Geronzi. La notizia ha subito dato una spinta in Borsa al titolo del Leone di Trieste che in mattinata ha registrato un +4,52%. Ancora non si sa chi sarà il successore, ma il ‘comando’ dovrebbe ora passare al vice presidente vicario Francesco Gaetano Caltagirone. Il Cda, era stato chiesto da otto consiglieri e dopo due mesi di battaglie caratterizzate da diverse esternazioni sui media (come l’attacco di Diego Della Valle agli “arzilli vecchietti” Geronzi e Bazoli), si è giunti a un redde rationem. L’idea della maggior parte dei consiglieri è stata quella di arrivare a una svolta definitiva dopo le dichiarazioni avventate di Vincent Bollorè che aveva criticato fortemente l’operazione nei paesi dell’Est con il ceco Petr Kellner, arrivando a sospettare un falso in bilancio.
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L’amministratore delegato Giovanni Perissinotto – come riporta la Repubblica – aveva anche minacciato un esposto alla Consob e i consiglieri indipendenti avevano sollecitato il presidente Geronzi a prendere una posizione chiara e netta contro Bollorè, ma niente è stato fatto. Da qui la mozione di sfiducia. Tra gli altri temi all’ordine del giorno nel Cda anche il tema della comunicazione: si chiede per Generali una svolta di chiarezza nel comunicare le proprie decisioni. In tutto questo, Mediobanca, azionista di maggioranza relativa, da tempo sposa la linea di favorire scelte che permettano di valorizzare meglio la compagnia.
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