Tempi non esattamente propizi per Tesla: le trimestrali dell’azienda non hanno certo reso felici gli investitori e il titolo ha registrato un preoccupante -12% a Wall Street, chiudendo la seduta peggiore dal dicembre 2022.
Tutto dovuto a quello che è il secondo trimestre consecutivo di contrazione: l’utile netto è stato di 1,5 miliardi di dollari, in calo del 45% rispetto a un anno prima. Unica nota positiva, l’incremento a sorpresa del fatturato, che si è attestato a 25,50 miliardi di dollari per i tre mesi chiusi a giugno, rispetto ai 24,93 miliardi di un anno prima (+2%). Questo incremento sarebbe relativo ai crediti legati alle emissioni (890 milioni nel secondo trimestre) alla crescita record del business di stoccaggio dell’energia.
Di fatto, però, Tesla ha registrato un vero e proprio crollo dell’utile netto, nonostante tutte le mosse fatte dal Ceo Elon Musk. Il fatto che l’imprenditore stia cercando da diverso tempo un rilancio per la sua società di auto elettriche è cosa nota, così come è noto il fatto che sia ancora lontano dall’obiettivo: lo ha dimostrato anche il nulla di fatto relativo alla costruzione della nuova Gigafactory in Messico.
In più, il panorama complessivo del mercato dei veicoli elettrici è tutto fuorché favorevole: la popolarità di questa tipologia di automobili è in forte calo e a livello globale le vendite hanno subito una frenata consistente. Musk ha già tagliato i costi e l’azienda ha confermato di voler introdurre sul mercato modelli più accessibili dal punto di vista economico già nella prima metà del 2025.
Resta il sospetto che si sia focalizzato eccessivamente su un progetto fin troppo ambizioso: quello degli investimenti nell’intelligenza artificiale e nelle auto senza guidatore. L’obiettivo di Musk sarebbe quello di creare un’enorme flotta di Tesla autonome per un servizio di robotaxi che, almeno stando alle indiscrezioni non avrebbero neanche il volante.
C’è però da dire che il lancio la presentazione di queste auto, che secondo l’imprenditore potrebbero spingere la capitalizzazione di mercato fino a 5.000 miliardi di dollari (sei volte il valore attuale) è stato spostato dall’8 agosto al 10 ottobre, pare per sostanziali modifiche nel design.
Non gioca a favore neanche la concorrenza: nonostante Tesla sia ancora (per il momento) il primo produttore di auto elettriche del mondo, la distanza con Byd si sta accorciando: il colosso cinese ha visto aumentare del 21% le sue immatricolazioni, riducendo a circa 100 mila unità il gap del primo semestre 2024 con la casa americana (726.153 contro 830.766 auto vendute).
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