Una prima volta storica che non è passata di certo inosservata. Trump Media & Technology, società alla quale fa capo il nuovo social network Truth Social controllato da Donald Trump dopo il ban da Twitter/X, ha debuttato in Borsa facendo subito segnare grandi numeri.
Al suo esordio al Nasdaq il titolo ha registrato un +43% oltre 71,50 dollari per azione. Il debutto fa seguito all’acquisizione e fusione da parte di Digital World Acquisition, una spac e veicolo societario creato apposta per portare in Borsa Truth Media. La stessa società guscio ha visto le proprie azioni salire di circa il 300% da inizio anno, con tanto di balzo del 35% registrato lunedì dopo la chiusura dell’accordo.
Il valore teorico del pacchetto di Donald Trump supera i 5,5 miliardi di dollari, abbastanza per pagare la multa comminata alla Trump Organization per frode commerciale, sottolinea il Sole 24 Ore. La sanzione è stata di recente ridotta da 464 a 175 milioni, da pagare entro 10 giorni dalla decisione. Il candidato repubblicano non potrà però vendere le proprie azioni per sei mesi, ma potrebbe invece chiedere agli azionisti di farlo per avere contante disponibile a pagare la sanzione.
Per gli analisti, le quotazioni non riflettono la reale valutazione finanziaria di Truth Social, che ha registrato 5 milioni di dollari di ricavi ma anche decine di milioni di perdite tra il lancio nel 2021 e settembre 2023. Una situazione insolita, perché il prezzo delle azioni è praticamente scollegato dai fondamentali e che ricorda quanto accaduto a GameStop e altre cosiddette memo stock. Il giusto prezzo, per l’analista Jay Ritter, professore di finanza presso il Warrington college of business dell’Università della Florida, citato dalla Cnn, sono 2 dollari per azione. La Trump Media ha generato solo 3,4 milioni di dollari di entrate nei primi mesi del 2023 e perso 49 milioni nello stesso periodo.
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