JpMorgan risponde a Goldman Sachs che ha appena investito 1,5 miliardi di dollari in Facebook, valutato 50 miliardi. Secondo le indiscrezioni raccolte dal Financial Times la banca d’affari americana è pronta a mettere sul piatto 450 milioni di dollari per rilevare il 10% di Twitter, un’offerta che porterebbe il valore del social network a 4,5 miliardi di dollari. Ma non è tutto. JpMorgan sembra voler puntare forte su colossi ‘social’ come Zynga (attiva nel gaming), Skype (provider telefonico) e Living Social (sito commerce). Per farlo l’istituto agirebbe attraverso il suo fondo Digital Growth Fund, creato proprio per investire in società internet e digital media premiate da una crescita vertiginosa. Il fondo avrebbe già raccolto 1,2 miliardi.
Rischio bolla social?Dopo aver detto no a colossi come Google e Facebook, continua così il momento doro di Twitter che lo scorso dicembre aveva ricevuto dalla società di venture capital Kleiner Perkins Caufield & Byers un investimento da 200 milioni di dollari per una valutazione complessiva di 3,7 miliardi. E ora la valutazione di JpMorgan a 4,5 miliardi fa riemergere i timori di una nuova bolla speculativa hi-tech. Resta il fatto che tutto l’universo internet sembra non conoscere limiti di espansione: nel giro di poco più di un mese la valutazione di Facebook è passata da 50 a 70 miliardi di dollari e Twitter conta oltre 250 milioni di visitatori al mese, con una crescita dell’85% in un anno. Le stime della società di ricerca eMarketer dicono che quest’anno i ricavi saliranno a 150 milioni di dollari, cifra più che triplicata rispetto ai 45 milioni del 2010. Va considerato, però, che anche nel 1998-2000 nessuno voleva pensare a una bolla Internet e le raccomandazioni del ceo di Google, Eric Schmidt, non sono rassicuranti: “Si vedono chiari segni di una nuova bolla dei titoli internet” ha affermato in un’intervista al magazine svizzero Bilanz. I segni ci sono tutti, il vantaggio è l’esperienza. Vedremo se la bolla dot.com ha insegnato qualcosa agli investitori più incauti.
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