Il terzo polo bancario italiano per dimensioni – il secondo per numero di sportelli – sta per diventare realtà, grazie ai movimenti finanziari che hanno preso corpo intorno a Monte dei Paschi di Siena.
In seguito al collocamento del 15% da parte del Tesoro per 1,1 miliardi, Bpm ha acquisito il 5% in vista della prossima fusione. Nel frattempo la società di fondi Anima ha deciso di rilevare il 3% di Mps per raggiungere la quota totale del 4% nell’azionariato. Occorre tenere in considerazione che Mps è responsabile di circa il 16% dei ricavi della società.
Queste dinamiche hanno tre attori principali, che spiccano nel quadro della scena economica nazionale: sono l’amministratore della Banca Popolare di Milano Giuseppe Castagna, l’editore de Il Messaggero Francesco Gaetano Caltagirone che ha acquisito il 3,5% della banca, oltre a essere azionista sia di Bpm sia di Anima, e infine Francesco Milleri, presidente di Delfin, gruppo proprietario di un altro 3,5%. Un altro protagonista è certamente Luigi Lovaglio, amministratore delegato e direttore generale di Banca Monte dei Paschi di Siena da febbraio 2022: è riuscito a concretizzare l’aumento di capitale per 2,5 miliardi, mettendo in sicurezza i conti.
Queste operazioni sembrerebbero scongiurare l’interessamento da parte Unipol ipotizzato il mese scorso, tra l’altro con il parere positivo del ministro di economia e finanza Giancarlo Giorgetti e probabilmente con la contrarietà di Palazzo Chigi.
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