Unicredit dice addio a Mediobanca. Il primo azionista della banca di piazzetta Cuccia, infatti, ha deciso di vendere il suo 8,4% di azioni. Dopo la cessione del 30% di Fineco, dunque, arriva un nuovo alleggerimento per la banca di piazza Aulenti, che dall’operazione dovrebbe guadagnare poco meno di 800 milioni, realizzando una mini-plusvalenza da circa 50 milioni secondo le prime stime. Con i fondi ricavati dalle due cessioni, UniCredit potrebbe espandersi all’estero. Lo scorso ottobre, infatti, l’allora presidente Fabrizio Saccomanni aveva confermato che Unicredit stava valutando la possibilità di creare una subholding in Germania che racchiudesse le attività non italiane. Dal conto suo, ora Mediobanca si trova alle prese con un nuovo socio di maggioranza: Leonardo Del Vecchio, che nei mesi scorsi aveva comprato il 7,52% delle azioni. L’ingresso del patron di Luxottica, che ha criticato la strategia attendista del management, e le benevole raccomandazioni degli analisti hanno fatto bene al titolo, che negli ultimi tre mesi ha guadagnato poco meno del 25% e nell’ultimo anno quasi il 39%.
Ora di fatto Mediobanca sta diventando una public company: l’accordo di consultazione senza vincoli sulle quote, con l’uscita di Unicredit, scende a circa il 13% del capitale e sale il peso degli azionisti istituzionali. Dunque, la catena Unicredit-Mediobanca-Generali, che per anni è stata al centro delle vicende economiche dell’Italia, ora non esiste più.
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