Unicredit ha messo a segno il quattordicesimo trimestre consecutivo di crescita redditizia e un primo semestre record, con un utile netto pari a 2,7 miliardi di euro, in rialzo del 16% rispetto all’anno precedente. I ricavi netti ammontano a 6,3 miliardi, in rialzo del 6% anno su anno, con una crescita del 2% del margine di interesse a 3,6 miliardi e una forte crescita del 10% delle commissioni a 2,1 miliardi, trainata da tutte le principali categorie.
Il rapporto tra costi e ricavi risulta ulteriormente migliorato, al 36,3%, con una costante riduzione della base dei costi e l’intenzione di continuare a investire in ottica futura. La qualità degli attivi, inoltre, è confermata da un rapporto tra crediti deteriorati lordi e crediti lordi totali ulteriormente diminuito, al 2,6%, e da un costo del rischio ancora basso e stabile.
Nel frattempo UniCredit ha riaffermato l’impegno nei confronti delle tematiche Esg con il lancio del programma Skills for Transition per promuovere “una transizione equa e giusta”. “È il 14esimo trimestre in miglioramento di fila, e ancora pieno di dati record per Unicredit”, ha dichiarato l’amministratore delegato, Andrea Orcel, alla guida del gruppo dal 2021. “Il rendimento del capitale (Rote) ha raggiunto il 20%, e la generazione organica di è di 3,3 miliardi”.
Sul fronte fintech, Unicredit si è rafforzata acquisendo il 100% di Vodeno e Aion Bank per 370 milioni di euro. Sul fronte del risiko bancario, invece, Orcel ha commentato: “Abbiamo individuato i target giusti per acquisizioni, anche in Italia, ma termini e condizioni attuali non sono quelli che posso sottoporre ai miei azionisti. Si parla da tempo di una possibile fusione di Unicredit con Banco Bpm, Popolare Sondrio e Mps: “Se facessi queste acquisizioni”, ha aggiunto il numero uno di Unicredit, “dovrei andare dagli azionisti e dire: questo è strategico ma sto diluendo i vostri ritorni e non lo farò, ma se la situazione cambia siamo qui”.
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