Il matrimonio fra i giganti del credito tedescoDeutsche Bank e Commerzbank, dato come probabile fino a pochi giorni fa, ora appare in dubbio. E Unicredit avrebbe deciso subito di approfittarne. Secondo il Financial Times, l’istituto italiano sta preparando un’offerta multimiliardaria per il controllo di Commerzbank, da avanzare nel caso in cui il tentativo di fusione fra i due gruppi tedeschi non andasse a buon fine. Per ora la banca guidata da Jean Pierre Mustier non rilascia alcun commento in proposito, anche se solo poche settimane fa lo stesso Ad aveva dichiarato di non vedere “fusioni cross border tra banche europee nel breve-medio termine. E parlo di una prospettiva di anni, non di mesi. Ostacoli regolamentari e difficoltà nel fare sinergie le rendono impraticabili. Per tutti, ovviamente anche per UniCredit”. Ora, però, a quanto pare lo scenario è cambiato. Secondo il giornale del Regno Unito, Unicredit punterebbe ad acquistare una consistente quota di Commerzbank, che sul mercato vale nove miliardi, e poi a fonderla con la controllata tedesca HypoVereinsbank: la nuova società avrebbe sede in Germania, Unicredit rimarrebbe a Milano e le azioni Commerz continuerebbero a scambiare in Borsa.
La fusione fra Unicredit e Commerzbank fa discutere
In realtà, gli analisti finanziari sono scettici in merito alla fattibilità di un’aggregazione transfrontaliera tra UniCredit e Commerzbank perché le eventuali criticità sarebbero diverse. Nemmeno gli azionisti di Commerzbank, tra cui il governo di Berlino (che possiede una quota del 15%), sembrano molto attratti dalla prospettiva, che comporterebbe l’assunzione di rischi sui 117,5 miliardi di titoli di Stato in bilancio a UniCredit a fine 2018. Tuttavia, la soluzione paventata dal Financial Times, ossia la fusione della controllata HypoVereinsbank (la sesta banca tedesca) con Commerzbank, che resterebbe quotata, potrebbe piacere a molti e servire per mettere a tacere, almeno in parte, le critiche. C’è però anche chi vede diversi vantaggi nel possibile matrimonio fra UniCredit e Commerzbank, per esempio una maggiore integrazione tra le piccole e medie imprese di Italia e Germania. Non resta che aspettare per vedere come si evolverà la situazione.
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