UniCredit ha aumentato la sua partecipazione in Commerzbank, passando dal 21% al 28% attraverso strumenti derivati, raggiungendo così il limite della soglia d’Opa. La mossa dell’istituto di credito italiano guidato da Andrea Orcel, non è stata accolta positivamente dal governo tedesco uscente, che l’ha definita una “mossa ostile”.
Wolfgang Buechner, portavoce dell’esecutivo, ha invitato UniCredit a ridurre la sua quota, evidenziando come l’operazione non sia stata coordinata né autorizzata. Secondo indiscrezioni riportate in un articolo del Corriere della Sera, Unicredit avrebbe investito circa 4 miliardi di euro per rafforzare la propria posizione in Commerzbank. La banca italiana ha tuttavia sottolineato che l’attuale investimento non implica alcuna intenzione di lanciare un’Opa, mantenendo al momento una strategia di flessibilità e opzioni aperte.
La capitalizzazione di Commerzbank ha raggiunto ieri i 18,5 miliardi di euro, registrando un aumento dell’1,6%. Il governo tedesco ha dichiarato di voler valutare misure per limitare ulteriori acquisizioni da parte di Unicredit. Anche Friedrich Merz, candidato cancelliere dell’opposizione, ha espresso preoccupazione per la posizione assunta dalla banca italiana, segnalando possibili implicazioni in un futuro scenario europeo. Il processo di privatizzazione, avviato a settembre, resta una questione delicata. Attualmente la Germania detiene ancora il 15,3% di Commerzbank, una quota strategica per proteggere il sistema bancario nazionale. Tuttavia, l’operazione riflette la fiducia di Unicredit nel mercato tedesco e nel potenziale di crescita futura della banca. Sul fronte italiano, Unicredit ribadisce che questa acquisizione non influirà sull’offerta parallela su Banco Bpm, destinata a concludersi entro giugno.
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