UniCredit, via all’internalizzazione business Vita in Italia

Il perfezionamento delle transazioni, che sarà chiaramente soggetto alle consuete autorizzazioni da parte delle autorità competenti, è previsto nel 2025

UniCredit avvia un processo strategico di internalizzazione del business vita in Italia© Shutterstock

Unicredit spinge l’acceleratore sul comparto assicurativo con un annuncio importante: ha ufficialmente avviato il processo di internalizzazione del business bancassurance Vita in Italia.

Come riporta il la nota rilasciata dalla banca italiana, il processo prende le mosse dalla disdetta degli accordi in essere con Cnp Assurances e Allianz. In virtù di questo, Unicredit ha esercitato i diritti per acquistare il 51% di Cnp UniCredit Vita detenuta da Cnp Assurances e il 50% di UniCredit Allianz Vita detenuta da Allianz.

Questo fa sì che Unicredit acquisti la quota del 51% di Cnp Unicredit Vita (Cuv) detenuta da Cnp Assurances e la quota del 50% di Unicredit Allianz (Uav) detenuta da Allianz. Al perfezionamento dell’operazione, l’istito di Piazza Gae Aulenti controllerà il 100% di Cuv e Uav e nonostante la fine della partnership di lunga data con due dei più rinomati gruppi assicurativi globali, l’internalizzazione del business bancassurance Vita in Italia consentirà a Unicredit di accelerare la propria crescita.

Si punta su un settore basato su commissioni e con una buona profittabilità, in cui per altro Unicredit è già uno dei maggiori operatori: come ha dichiarato il Ceo Andrea Orcel, la banca vede nel comparto «forti dinamiche e potenzialità di crescita» e ha già schierato in prima linea uno storico manager assicurativo, Alessandro Santoliquido.

L’obiettivo è quello di ottenere sinergie e di migliorare ulteriormente il livello del servizio offerto ai clienti. Il business danni, invece, non sarà impattato e continuerà ad essere gestito attraverso la joint venture con Allianz. Tutte le operazioni verranno finanziate per cassa e l’impatto sulla posizione di capitale del Gruppo dipenderà dai prezzi di acquisto che verranno determinati.

Sulla base delle stime preliminari l’impatto complessivo sul rapporto Cet1 del Gruppo è atteso di circa 20 punti base, in conseguenza del riconoscimento a Unicredit da parte della Bce dello status di conglomerato finanziario soggetto alla vigilanza supplementare e dell’applicazione del cosiddetto Danish Compromise.

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