Unieuro: perché l’Opas Fnac Darty ha diviso in due il Cda

Per la metà dei consiglieri, tra cui il Ceo Giancarlo Nicosanti Monterastelli, l’offerta non è adeguata al potenziale. Diversi, poi, i dubbi sui passi successivi all’eventuale fusione

Unieuro: perché l’Opas Fnac Darty ha diviso in due il Cda© Shutterstock

A decidere sarà il mercato, in particolare quel 70% di azionariato diffuso che detiene la quota più significativa dell’azienda e che – dal 2 settembre al 25 ottobre – sceglierà se aderire all’Opas (offerta pubblica di acquisto e scambio) di Fnac Darty e Ruby Equity Investment su Unieuro. Tuttavia, il documento redatto dal Consiglio di amministrazione della prima rete italiana di elettronica di consumo, nonché prima per fatturato (2.623,9 miliardi nel 2023, con un utile netto di 18,7 milioni), solleva alcuni dubbi sull’offerta francese.

I dubbi del Cda di Unieuro sull’Opas Fnac Darty

I dubbi sollevati da buona parte del Consiglio di amministrazione sull’Offerta di Fnac Darty – cinque i favorevoli, cinque i contrari e un astenuto – riguardano sia la valutazione di Unieuro, sia la carenza di alcune informazioni puntuali.

I punti sollevati nel documento diffuso dal Consiglio di amministrazione di Unieuro – di cui Fnac Darty e Ruby Equity Investment hanno “preso atto” – riguardano l’assenza di indicazioni sul ruolo di consolidatore del mercato in Italia, la mancanza di un Piano industriale e le limitate sinergie proposte. Si esprimono, inoltre, dubbi sulle modalità di fusione per incorporazione in una società veicolo a seguito dell’esito dell’Opas e si segnala la poca chiarezza sulla strategia di sviluppo dei servizi. 

I consiglieri favorevoli e i contrari

Il board di Unieuro è, di fatto, diviso in due, soprattutto sulla valutazione di Unieuro. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, da una parte ci sarebbero i consiglieri Alessandra Bucci, Pietro Caliceti, Paola Elisabetta Galbiati, Giancarlo Nicosanti Monterastelli (il Ceo di Unieuro) e Maria Bruna Olivieri (direttore generale). In particolare, Ceo e direttore generale di Unieuro hanno evidenziato come l’offerta francese esprima una “valorizzazione di Unieuro che non riflette adeguatamente il valore reale e prospettico di medio-lungo termine” e che “non incorpora le potenzialità dell’azienda”.

Dall’altra parte del tavolo – se si esclude il consigliere Daniele Pelli, astenuto – i favorevoli sono Laura Cavatorta, Stefano Meloni (presidente), Alessandra Stabilini, Giuseppe Nisticò (Head Of Distribution & Logistics di Iliad Italia) e Benedetto Levi (Ceo di Iliad Italia) lo hanno ritenuto congruo, anche se anche questi ultimi sottolineano che l’offerta “non cattura pienamente le potenzialità dell’azienda”.

Fnac Darty: un nuovo tentativo sull’Italia

A partire dal 2 settembre il gruppo francese proverà a rientrare nel mercato italiano dell’elettronica, utilizzando la porta principale. Ci aveva provato Fnac ai primi degli anni 2000 con una serie di centri commerciali aperti prima a Torino e Milano, poi a Genova, Verona e Napoli. Prima di essere acquisita da Fnac nel 2016, ci aveva provato anche Darty nel 2005, ma i suoi 29 punti vendita aperti in Italia non hanno dato i risultati sperati e sono stati ceduti a Trony nel 2013.

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