Utili record per le banche italiane: 23,6 miliardi nel 2024

Il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora: "Fondamentale che gli istituti di credito non perdano di vista la loro missione primaria: garantire un adeguato accesso al credito per imprese e famiglie"

Utili record per le banche italiane: 23,6 miliardi nel 2024© Shutterstock

Il 2024 si è chiuso con un nuovo massimo storico per le banche italiane. Le cinque principali istituti di credito – Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Bpm, Bper e Monte dei Paschi di Siena (Mps) – registrano utili aggregati per 23,6 miliardi di euro, in crescita dell’8% rispetto ai 21,9 miliardi dell’anno precedente.

Un risultato, evidenziato da un’analisi di Unimpresa, che conferma la solidità del settore, supportato da un incremento dei ricavi a 66,5 miliardi (+5,8%), grazie alla crescita del margine d’interesse e delle commissioni.

A trainare i risultati è stato il margine d’interesse, che ha raggiunto i 39,3 miliardi di euro (+4,7%), sostenuto dai tassi ancora elevati, sebbene in fase di stabilizzazione. Intesa Sanpaolo e UniCredit si confermano leader, rispettivamente con 15,7 e 14,4 miliardi di euro, seguite da Banco Bpm (3,4 miliardi). Anche le commissioni hanno registrato un incremento significativo (+8,1%), attestandosi a 23 miliardi, grazie alla spinta di wealth management e bancassurance. Intesa Sanpaolo ha segnato un aumento del 9,4% a 9,4 miliardi, mentre UniCredit ha raggiunto gli 8,1 miliardi (+8%).

L’efficienza operativa si conferma in miglioramento, con oneri operativi in leggero aumento (+0,6%), ma sotto controllo a 28,5 miliardi. Nel frattempo, le rettifiche su crediti calano del 15,4%, riflettendo una qualità degli attivi più solida.

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Le performance delle singole banche italiane

Intesa Sanpaolo e UniCredit consolidano la propria posizione ai vertici delle banche italiane. Intesa ha chiuso il 2024 con un utile netto di 8,7 miliardi (+12,2%), beneficiando di una gestione attenta dei costi e della qualità del credito. UniCredit, con 9,7 miliardi di utile netto (+2,1%), ha registrato una crescita più contenuta ma ha confermato un RoTe (rendimento del patrimonio netto tangibile) del 17,7%, segno di una strategia solida e sostenibile.

Banco Bpm ha messo a segno la crescita percentuale più alta (+51,9%), con un utile di 1,92 miliardi, spinto dall’espansione delle commissioni e da una maggiore efficienza operativa. Più contenuta la crescita di Bper, che ha chiuso a 1,4 miliardi (+4,2%). Mps, nonostante un aumento dei ricavi, ha visto il proprio utile netto calare del 4,9% a 1,95 miliardi, penalizzato da un incremento dei costi operativi.

Le prospettive per il settore

Il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, ha evidenzia come il sistema bancario italiano stia attraversando una fase di trasformazione, con operazioni di consolidamento che stanno ridisegnando il mercato. Se da un lato questa evoluzione può rafforzare la solidità del comparto, dall’altro è fondamentale che gli istituti di credito non perdano di vista la loro missione primaria: garantire un adeguato accesso al credito per imprese e famiglie. Spadafora ha sottolineato inoltre come la crescita della redditività non debba tradursi in una stretta sui finanziamenti. In un contesto di transizione digitale e sostenibilità, le aziende – soprattutto le pmi, che rappresentano il cuore del sistema economico italiano – necessitano di un sostegno concreto da parte del settore bancario. La solidità patrimoniale e il rafforzamento della redditività sono elementi chiave, ma devono essere messi a servizio dello sviluppo economico del Paese.

I risultati record del 2024 testimoniano la capacità delle banche di navigare un contesto complesso, caratterizzato da tassi elevati e un’inflazione in calo ma ancora presente. La sfida per il futuro sarà quella di mantenere un equilibrio tra redditività e supporto all’economia reale, affinché il settore bancario continui a essere un motore di crescita per il Paese.

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