Versace: Capri Holding potrebbe valutare la vendita del marchio

Pesano le perdite, ma non sono quelle a fare la differenza: Versace potrebbe essere sacrificabile per il target del big che nascerà dalla fusione con Tapestry

Versace, Capri Holding potrebbe cedere il brand© Shutterstock

Cambiano le prospettive per Versace o, almeno, potrebbero cambiare. Secondo diverse fonti (di mercato e del settore) Capri Holdings starebbe valutando la sua cessione. Le valutazioni sembrano essere nate in vista della fusione con Tapestry, holding statunitense, che per ovvie ragioni sta conducendo un esame di tutti i brand abbracciati da Capri.

L’esito della fusione sarà probabilmente ciò che cambierà le sorti della maison italiana. Tapestry controlla i marchi Coach, Kate Spade e Stuart Weitzman, Capri invece oltre a Versace conta su brand del calibro di Jimmy Choo e Michal Kors. L’operazione, dal valore di 8,5 miliardi di dollari, è stata annunciata ad agosto del 2023 ma non è ancora stata perfezionata per via dello stop dell’autorità antitrust Usa.

È anche per questo che entrambe le società stanno facendo dei calcoli strategici. Secondo l’antitrust statunitense (la Federal Trade Commission) l’unione tra Tapestry e Capri non solo darebbe vita a un big da 12 miliardi di ricavi, ma creerebbe anche una concentrazione eccessiva nel mercato delle borse da donna nel segmento del lusso accessibile, quelle fra 100 e 1000 dollari.

Se ci fosse il lasciapassare della Ftc, avrebbe però senso proprio concentrarsi su questo segmento, dunque capire cosa tenere e cosa escludere. E Versace potrebbe rientrare fra i “sacrificabili”, perché i suoi prodotti si rivolgono a una fascia di consumatori di super lusso, ben diversa da quella dei consumatori con capacità di spesa media. C’è anche da dire, poi, che nonostante Versace sia senza dubbio uno dei marchi più prestigiosi del portafoglio di Capri, non sono passate inosservate le sue perdite.

Si parla 17 milioni di tra aprile e giugno, con un calo delle vendite del 15,4% soprattutto in Cina registrato nel secondo trimestre dell’anno. Perdite e decrescite che sembrano mettere in discussione il suo impatto, nonostante abbia generato oltre 1,1 miliardi di dollari di ricavi nel 2023.

Occorre sottolineare, per altro, pare non sia la prima volta che Capri pensa di mettere in vendita Versace: in passato diverse voci di corridoio sostenevano che la holding avesse incontrato sia Exor che Kering e i tentativi di accordo non sono mai stati smentiti, nonostante non siano neanche andati in porto. Tutto, comunque, è ancora in discussione: non è neanche escluso che con un colpo di scena le due holding rilancino Versace. Per avere notizie più certe non si può che aspettare la parola dell’antitrust.

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