Superare i 700 milioni di euro di stock crediti e raggiungere i 30 milioni di ricavi. È l’obiettivo di Banca Aidexa, fintech bank italiana dedicata esclusivamente alle piccole e medie imprese che, a tre anni dall’ottenimento della licenza bancaria, è pronta a un salto dimensionale. “Il 2023 è stato un anno molto importante per noi, perché ha validato il nostro modello”, ha affermato il presidente e co-fondatore Roberto Nicastro in occasione di un incontro con la stampa. “Lo scorso anno abbiamo più che raddoppiato i volumi rispetto all’inizio (Aidexa è nata nel 2020, durante la pandemia, ndr), mentre i ricavi netti mensili, al netto del costo del rischio, sono quasi decuplicati”.
Ora per la banca inizia una fase di scale up, per la quale è stato chiamato un nuovo Chief Executive Officer, Marzio Pividori, in arrivo da un’esperienza di 13 anni in Deutsche Bank dove è stato Managing Director e capo della Consumer House (tra le principali realtà in Italia nel credito al consumo) e responsabile per l’Italia della divisione Retail & Small business. Rispetto ai dati del 2023, quando il gruppo ha registrato ricavi per 12 milioni di euro e stock crediti per circa 400 milioni, raggiungere i 30 milioni nel 2024 equivarrebbe a “triplicare i ricavi”, ha spiegato Pividori, “ma metà del lavoro lo abbiamo già in pancia. Vantare ricavi di questa portata, al terzo esercizio pieno di Aidexa con una licenzia bancaria, sono la testimonianza di come questo modello sia assolutamente scalabile e assolutamente profittevole”.
Il modello di business di Aidexa
Banca Aidexa è una società con socio unico, Aidexa Holding Spa, il cui capitale è in mano a Generali (18% delle quote), Banca Ifis (11%), Isa – Istituto atesino di sviluppo (11%), Banca Sella (10%), altri investitori istituzionali con il 30% complessivo e 10 co-fondatori con il 20%. Come evidenziato da Nicastro, Aidexa è una banca focalizzata esclusivamente sul settore del credito industrializzato alle micro-imprese. Di fatto, la fintech bank italiana vuole essere un punto di riferimento per il finanziamento di società con fatturato fino a 10 milioni di euro, diventando quello che realtà come Compass e Findomestic svolgono da anni per le famiglie. “Ci rivolgiamo ad aziende con in media 1 milione di fatturato, erogando in media prestiti da 200 mila euro”, aggiunge Nicastro, smarcandosi da altre banche che promettono finanziamenti alle pmi, ma poi trattano solo prestiti da 1,5-2 milioni di euro.
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La crescita importante di questi anni ha confermato quanto sottolineato dal nuovo Ceo Pividori: Aidexa si inserisce in un contesto dove la domanda da parte delle micro-imprese resta spesso inevasa con istituti di credito sempre meno presenti capillarmente sul territorio, più focalizzati su imprese di dimensioni più grandi. L’approccio digitale permette, invece, ad Aidexa di essere presente sul territorio. Partendo dall’analisi dei movimenti degli estratti conto degli ultimi 12 mesi del richiedente, attraverso un onboarding 100% digitale e le potenzialità dei data analytics, l’istituto è in grado di valutare in pochi secondi e in modo accurato il profilo creditizio di un’azienda, permettendo all’imprenditore di avere in pochi minuti riscontro sulla richiesta di finanziamento. “Coniughiamo i principi consolidati di credito alle imprese con la tecnologia”, aggiunge Nicastro, facendo riferimento anche alla normativa Psd2, che ha aperto un nuovo mercato. E rispondendo a una domanda sulla familiarità delle pmi italiane a questo tipo di offerta, il presidente di Aidexa non ha dubbi: “Dopo il Covid, ma anche l’introduzione della fatturazione elettronica, il settore è molto più digitale di quanto non fosse solo alcuni anni fa: la nostra proposizione non incontra grandi difficoltà dal punto di vista del cliente”.
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