Nel 2020 la pubblicità perderà 1,5 miliardi: lo ha dichiarato Massimo Beduschi, Ceo e Chairman di GroupM, a Il sole 24 ore. L’impatto dell’emergenza Covid-19 sugli investimenti è stimato tra un -17% e -20%; solo tra aprile e marzo, il mercato adv ha perso il 50% rispetto al 2019 a causa della chiusura di moltissime attività. La vendita online ha lievemente mitigato le perdite, ma non per tutti gli attori coinvolti: basti vedere nel settore automotive il crollo delle immatricolazioni pari all’85% a marzo e al 97% in aprile. Si aggiunge poi la cancellazione degli eventi sportivi, che si è tradotta in una perdita di 100 milioni di euro di investimenti adv.
GroupM ipotizza un -17% per la tv e per il web e un -60% per il cinema, ma l’impatto della crisi si riflette anche sui big del web come Google e Facebook, i quali però non rilasciano dati sulla raccolta pubblicitaria a livello Paese: secondo Beduschi, però, anche loro avrebbero subìto contraccolpi a causa della chiusura di molte attività di small business, che incidono per il 50% della raccolta dei due big. Il calo che si riscontra nel 2020 è superiore anche alle crisi del 2009 e del 2012: nel 2019, infatti, con un Pil a -5,5%, il calo della pubblicità era stato di poco superiore all’11%.
Quella di oggi è, ha spiegato il manager, è una crisi simmetrica, dove il calo dell’offerta ha causato una immediata crisi della domanda. La flessione degli investimenti riguarda tutti i settori, anche quelli – come la televisione o il web – che hanno visto numeri in crescita sul lockdown: anche a fronte di un incremento del 30/40% delle audience (e di quelle più giovani sul web), entrambi i media dovranno aspettarsi un calo a doppia cifra nel 2020. A livello mondiale, la stima pre-Covid sul 2020 di Group M era pari al +5%, ma ora si è abbassata a un -15%: gli effetti più pesanti della crisi si sentiranno in Europa occidentale e negli Usa, le economie più mature.
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